martedì 6 ottobre 2015
Come ha spiegato Papa Francesco stamani in un intervento davanti all'assemblea sinodale la questione della riammissione ai sacramenti delle persone divorziate in nuova unione dovrà ancora essere approfondita, anche se non è certo l'unico tema in discussione. Il briefing con gli arcivescovi Durocher e Celli. (Luciano Moia)

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La dottrina del matrimonio e della famiglia non è in discussione. Il principio dell'indissolubiltà non sarà quindi oggetto di dibattito. Ma la questione della riammissione ai sacramenti delle persone divorziate in nuova unione dovrà ancora essere approfondita, anche se non è l'unico tema nell'agenda dei padri sinodali. Anzi, insistere su questo aspetto come se fosse quello centrale, significa ignorare la complessità delle questioni sull'agenda del Sinodo. È quanto spiegato dal Papa, secondo quanto riferito da padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, durante la conferenza stampa che poco fa ha fatto il punto dei lavori. In mattinata si è tenuta la terza congregazione generale. Francesco è intervenuto nuovamente nel dibattito per ribadire ciò che del resto è stato esplicitato senza equivoci già nella Relatio Synodi - la relazione finale - del Sinodo straordinario dello scorso anno. La questione dei divorziati risposati, così come tutte le altre questioni, è stata e sarà affrontata dal punto di vista pastorale, non dottrinale. Cosa significa? La Chiesa intende mettere a punto modalità più agili, più semplici e più accoglienti per integrare le persone nella comunità cristiana. I divorziati risposati, come tutti coloro che vivono in famiglie irregolari, rimangono a pieno titolo nella Chiesa e quindi hanno il diritto di essere accompagnati e aiutati nella maniera più opportuna. Come mettere a punto questa modalità, sarà oggetto del dibattito di questi giorni. L'ha ribadito, durante il briefing, anche l'arcivescovo di Gatineau, Paul-André Durocher, presidente della conferenza episcopale canadese, che ha ripreso alcuni temi già affrontati ieri dal cardinale Erdo nel corso della relazione introduttiva. «Un pezzo importante - ha sottolineato Durocher - ma solo un pezzo della visione della Chiesa sul tema dei divorziati risposati. L'insegnamento della Chiesa viene da Gesù ed un dono per il mondo. Fermo restano questo insegnamento - ha fatto notare l'arcivescovo canadese - dobbiamo però entrare in dialogo con il mondo. Alcuni padri sinodali enfatizzano l'aspetto dottrinale, altri il dialogo - ha concluso - vedremo come le due visioni possono procedere in modo collegiale». Sull'esigenza di dialogo e di apertura ha posto l'accento anche l'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali: «La Chiesa parla all'uomo e alla donna di oggi, entra in contatto con la realtà familiare e matrimoniale che è ricca e complessa, molto più ricca e complessa della semplice unione tra un uomo e una donna. La vita della famiglia è espressione di gioia, anche se non mancano momenti di difficoltà. Si tratta di un cammino, ed è proprio la famiglia che deve insegnare a camminare».
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