giovedì 3 agosto 2023
L’economista romana è convinta che Lisbona possa essere un’occasione per dire ai giovani che quando si parla di economia non si parla di cose noiose, ma di cose belle come la cura e l’ambiente
Serena Ionta, economista romana, tra i volontari della GMG: "Dentro la Gmg come Economy of Francesco possiamo sicuramente avere un'occasione maggiore di farci conoscere, una visibilità diversa"

Serena Ionta, economista romana, tra i volontari della GMG: "Dentro la Gmg come Economy of Francesco possiamo sicuramente avere un'occasione maggiore di farci conoscere, una visibilità diversa"

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Nata a Latina, romana di adozione, Serena Ionta è una tra i duemila protagonisti di Economy of Francesco e ci tiene molto a parlare non di sé, ma della comunità e della chiamata che il Papa ha rivolto ai giovani economisti e imprenditori di tutto il mondo nel 2019 chiedendo di aiutarlo a costruire un mondo al servizio delle persone e del creato.
Serena racconta del suo impegno di fede, del suo essere parte di una Chiesa in uscita. E infatti, la studentessa di 29 anni in questi giorni si trova a Lisbona, the place to be, dove essere, dove la Chiesa è chiamata a farsi comunità e annuncio della Parola per i più giovani. Serena che sta concludendo il Dottorato all’Università di Roma3, studia l’economia a livello aggregato, la struttura economica degli Stati, la loro performance sui mercati e utilizza quest’espressione particolare per definire la sua presenza tra i volontari della Gmg e del programma portoghese di Economy of Francesco che si tiene proprio in questi giorni nella capitale lusitana. «C’è stata quella che io amo chiamare una Dioincidenza. - racconta - Mi sono trovata a Lisbona per motivi professionali», nell’ambito della ricerca scientifica Ionta è ospitata dalla scuola di Economia di Lisbona e sta lavorando a fianco dell’economista portoghese, il professor António Afonso. «Sono qui dal primo marzo fino a fine agosto. Ovviamente avevo già avevo già voglia di venire alla Gmg, però stando qui ho potuto aiutare la sezione locale portoghese di EoF a organizzare eventi con esperti, professori e giovani economisti sempre con l’idea di riuscire a costruire quest'anima all'economia, come ci ha chiesto Francesco».

Tutto è iniziato nel 2019 con la risposta a quella chiamata del Papa «che nella mia vita è arrivata in un momento particolare, perché stavo concludendo i miei studi magistrali, e non avevo ancora deciso di dedicarmi alla ricerca accademica». Nella lettera del 2019 Francesco chiedeva di poter «incontrare chi oggi si sta formando e sta iniziando a studiare e praticare una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda». Serena come migliaia di altri giovani imprenditori e changemaker in tutto il mondo si è sentita tirata in causa, vedendo finalmente nella scelta del suo Dottorato di ricerca, la strada per tenere assieme la dimensione della fede e la sua scelta etica e professionale di vita. «Ho capito di voler studiare, approfondire l’economia, perché quello economico è il primo scambio, incontro con l'altro e in Economy of Francesco lavoriamo e ci confrontiamo su questa complessità affrontandola realtà in maniera multidisciplinare».
Tornando al legame con la Gmg, l’economista romana è convinta che Lisbona possa essere un’occasione per dire ai giovani che quando si parla di economia non si parla di cose noiose, ma di cose belle come la cura e l’ambiente.

E per sentirsi dentro, quello che Serena Ionta definisce un «cammino di felicità, in cui sono soddisfatta e non ho sentimenti negativi dentro di me, è mio compito provare a generare processi. La mia felicità è nel mio essere generativo, entrando in relazione con l'altro, l'altro che può essere mio fratello, il mio amico, l'altro che può essere una comunità». In questo senso se da un lato «EoF alla Gmg può dare un nuovo incontro di scoperta dell'economia che non è quella cosa noiosa», dall’altro lato, «dentro la Gmg come Economy of Francesco possiamo sicuramente avere un'occasione maggiore di farci conoscere, una visibilità diversa. Sono stata ad Assisi, c'erano tutti i continenti. Però ecco Lisbona può dare ancora un'opportunità in più, soprattutto nel confronto con le pastorali giovanili, che, a volte, ci è mancato. Nella Chiesa si fanno tante cose belle, però con movimenti diversi: io sono scout, tu sei dell’Azione cattolica. Alla fine facciamo tutti le stesse cose, però a volte non ci conosciamo, non riusciamo a parlarci anche se usiamo lo stesso linguaggio - ha concluso Ionta -. La Gmg potrebbe essere un momento in cui veramente ci guardiamo e ci conosciamo».

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