mercoledì 22 aprile 2020
Nella sesta tappa del «pellegrinaggio orante», promosso dai media Cei, la supplica rivolta alla Vergine venerata dalla Chiesa di Bologna
Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, recita la supplica davanti alla Madonna di San Luca

Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, recita la supplica davanti alla Madonna di San Luca - Da Tv2000

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Il Rosario è il «breviario dei poveri che ci aiuta a essere insistenti e a contemplare Gesù, parlando con Te, Madre nostra». Si è rivolto così ieri sera il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, all’icona della Madonna di San Luca, nel cui Santuario sul colle della Guardia è stato recitato il Rosario per l’Italia promosso dai media Cei d’intesa con la segreteria generale della Cei e trasmesso da Tv2000 e da InBluradio.

Ancora una volta una preghiera intensa e partecipata per chiedere la fine della pandemia. E il cardinale Zuppi sceglie di farsi «aiutare dai poveri». «I poveri – spiega nella sua introduzione – ci evangelizzano sempre sia perché ci fanno toccare il corpo di Gesù e sia perché spiegano tante profondità del Vangelo». E così cita due delle tante storie di quei «poveri che una volta al mese si trovano con la nostra Caritas nell’esperienza del “Thè delle 15”, per commentare insieme il Vangelo», sottolinea l’arcivescovo di Bologna.

Così ricorda Vincenzo, «una vita per strada, figlio del Sud», che racconta come «davanti a Maria abbia cominciato a pensare che forse ce la potevo fare e, piano piano, è cominciato a cambiare». Oppure Anna «straniera del Congo» che «ci ricorda che Dio manda gli angeli per aiutarci», ma nella sua vita ha capito che «senza chiederti il permesso, Dio manda anche te come suo angelo, per aiutare qualcun altro, e, a volte, nemmeno te ne accorgi».

Storie, volti, racconti che hanno nella preghiera a Maria il loro punto di contatto. «Maria ci guarda dall’alto – ricorda il cardinale Zuppi –, ma non è distante: è una madre che vuole raggiungere tutti i suoi figli, perché tutti sono suoi». Ecco allora che il Santuario mariano sulla vetta del colle «è come il nostro Cammino di Santiago, aperto a tutti, luogo di passaggio, e di incontro di tanta umanità, diversa, in realtà di tutti viandanti della vita. Il portico – aggiunge riferendosi al cammino coperto che collega il Santuario alla città di Bologna – è come il legame vitale che unisce lo spirito alla carne, il cielo alla terra: solo così siamo completi».

E nel Rosario, dove si sono contemplati i Misteri gloriosi, ancora una volta si è ricordato chi in questo periodo di pandemia sta pagando il prezzo più alto. Così nel primo Mistero si sono ricordati gli ammalati «provati dal coronavirus» e per le loro famiglie, senza dimenticare «chi vive solo, i carcerati» e i defunti «che nel momento della morte non hanno avuto accanto i propri cari».

Nel secondo Mistero ecco la preghiera per la Chiesa e il Papa, seguita da quella (nel terzo Mistero) per le famiglie del mondo intero: per i nonni «specialmente quelli isolati negli istituti e varie strutture», i genitori, ma anche insegnanti e educatori, con le giovani generazioni.

Una preghiera particolare è stata rivolta a «chi è chiamato a prendersi cura degli altri» come intenzione per la decina di Ave Maria del quarto Mistero. Ultima intenzione, non per importanza, nel quinto Mistero quando si è pregato «per i governanti e per chi è chiamato a prendere decisioni importanti in favore del bene comune di tutti».

La recita del Rosario nel Santuario della Madonna di San Luca si è concluso con la supplica alla Vergine sempre condotta dall’arcivescovo di Bologna, che ha introdotto anche la preghiera di intercessione con l’antifona mariana: «Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio».

SUPPLICA

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio.
Maria, Madre nostra e di ogni persona,
stella del mattino che quando la notte è più buia
orienti i nostri passi ed annunci il sole
che nasce per noi che siamo nelle tenebre e nell’ombra di morte,
volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi.
Maria, Fonte della nostra gioia,
guarda con il tuo amore di Madre la città degli uomini
ridotta a deserto di vita, nell’ansia e nell’angoscia.
Ci sentivamo sicuri e forti e ci scopriamo incerti e fragili
perché esposti ad un pericolo invisibile e insidioso.

Tutti: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio.

Maria, salute degli infermi,
ti affidiamo coloro che, nel nostro Paese e nel mondo intero,
sono oppressi dalla malattia.
Guariscili, aiuta chi lotta tra la vita e la morte,
sostieni coloro che li assistono difendendo la vita con il loro servizio
negli ospedali e nei luoghi di cura.
Maria, consolatrice degli afflitti,
sostieni i più deboli, gli anziani soli e turbati,
che non possono essere visitati,
perché sentano la tenerezza della tua presenza
e non manchi loro la carezza che rassicura e fa sentire amati e difesi.
Ricordati di chi non è padrone di sé e sente tanta agitazione.
Guida chi vive per strada e non ha dove andare,
chi è straniero e si sente solo.
Aiuta tutti dolce Madre nostra.

Tutti: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio.

Madre del buon Consiglio
tutti possiamo colpire ed essere colpiti dal male.
Insegnaci ad essere responsabili di noi stessi e del prossimo,
in una ritrovata comunione di destino,
forti nella speranza e intelligenti nella carità,
perché terminata questa prova possiamo abbracciarci
ed amarci gli uni gli altri come il tuo figlio Gesù ci ha comandato
e per primo ci ha amato.
Maria, porta del cielo,
ti supplichiamo: versa nel nostro cuore l’azzurro del tuo amore,
che ci liberi dalla paura e ci fa incontrare Gesù, nostra salvezza,
perché Lui spezza le catene del male
e con il suo amore fino alla fine ci fa sentire forti perché amati per sempre.
Tutti: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non
disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni
pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta. Amen.


Ecco il libretto preparato per la recita del Rosario


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