mercoledì 22 dicembre 2021
Realizzata con il sostegno della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, la rappresentazione della Natività fonde elementi tradizionali con richiami all'opera dei due pittori e l'omaggio a Dante
Il presepe realizzato nella Cappella Sistina con il sostegno della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti -

Il presepe realizzato nella Cappella Sistina con il sostegno della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti -

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Anche la Cappella Sistina ha il suo presepe. Che colma così una “lacuna” nell’immenso patrimonio figurativo che l’enorme scrigno di tesori artistici racchiude da oltre 500 anni. Tra i dipinti e gli affreschi che ornano la famosissima Cappella manca infatti proprio la scena della Natività. E dunque il presepe viene a riempire questo vuoto. Quella di quest’anno poi è particolarmente in tema con il contesto, dato che si tratta di una creazione di stile e soggetto Rinascimentale e raffaelliano. La sacra raffigurazione, finanziata dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, era stata ideata per il 2020, come omaggio a Raffaello Sanzio nel 500° anniversario della sua scomparsa, ma è stata posticipata di un anno a causa dell’emergenza Covid. Il progetto è dedicato alla memoria di Giulio Sacchetti, morto nel 2010 e già Delegato speciale della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.

“Un presepe nella Cappella Sistina ha certamente un suo posto – ha sottolineato il giorno dell’inaugurazione il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Giovanni Ravelli ­– perché inserisce l’Incarnazione nella storia della salvezza che ui è rappresentata. Ma è anche e soprattutto un invito a mettersi in cammino verso Gesù che vuole nascere nella mangiatoia del nostro cuore e della nostra vita”.

La particolarità del presepe sta anche nel fatto che vi sono inserite citazioni artistiche relative a Dante e Caravaggio, per celebrare nel 2021, i 700 anni della morte del sommo poeta e il 450° anniversario della nascita del grande pittore. La scena è situata in un luogo immaginario, anche se i vari ambienti che lo compongono esistono nella realtà. Per la parte centrale si tratta infatti del Serapeo di Villa Adriana, come si pensa fosse stato un tempo. Nel timpano è collocato un affresco dipinto a mano che ricalca in miniatura la Scuola di Atene, celebre affresco di Raffaello situato nella stanza della Segnatura all’interno del percorso del Musei Vaticani. In tal modo, gli ideatori hanno voluto mettere in relazione la ricerca della Verità da parte dell’uomo (simboleggiata dalla filosofia), con la Verità rivelata che Gesù, la cui natività è collocata nel Tempio.

A destra del tempio, quasi come continuazione di uno scorcio di Villa Adriana, antichi ruderi, archi e basamenti di colonne diroccate e poi una riproduzione di Piazza della Cisterna di S. Gimignano. A sinistra, invece, ci saranno degli scorci caratteristici di Spoleto. In questo modo, si è voluta rappresentare una struttura adatta agli sfondi paesaggistici tipici di Raffaello e di pittori del rinascimento fiorentino del ‘400 e del ‘500. Alla base del presepe c’è poi il mercato, ulteriore omaggio a Raffaello con una porzione della Loggia di Raffaello che si trova all’interno del Vaticano.

Tutti i fondali, compresa la pittura in miniatura della Scuola di Atene di Raffaello e diverse pitture decorative, sono stati creati in modo artigianale, così come i vestiti di tutti i personaggi, dopo aver effettuato un accurato studio sui costumi dell’epoca rinascimentale, contemporanea a Raffaello.

La Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus, che ha finanziato la realizzazione del presepe, è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, istituita a Roma da Giovanna Zanuso Sacchetti nel 2013. Si occupa prevalentemente di restauri di importanti opere artistiche e finanzia borse di studio per progetti di ricerca, come ad esempio quelle messe a disposizione dell’Ospedale Bambino Gesù per la ricerca sulla sclerosi multipla.

Il presepe della Cappella Sistina sarà visitabile fino al 15 gennaio 2022.

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