
Monsignor Renzo Pegoraro, sacerdote della diocesi di Padova, una laurea in Medicina e una licenza in Teologia morale con perfezionamento in Bioetica, è stato nominato da Leone XIV presidente della Pontificia Accademia per la Vita - .
«Le tematiche della bioetica globale, il dialogo con le discipline scientifiche secondo l’approccio transdisciplinare indicato da papa Francesco, l’intelligenza artificiale e le biotecnologie, la promozione del rispetto e della dignità della vita umana in tutte le sue fasi». Ecco le questioni e le sfide che la Pontificia Accademia per la Vita (Pav) è chiamata ad affrontare, nelle parole del suo nuovo presidente, monsignor Renzo Pegoraro, nominato oggi da Leone XIV. Pegoraro – sacerdote della diocesi di Padova, una laurea in Medicina e Chirurgia e una licenza in Teologia morale con diploma di perfezionamento in Bioetica, dal 1° settembre 2011 cancelliere dell’istituzione fondata da san Giovanni Paolo II nel 1994 – succede così all’arcivescovo Vincenzo Paglia, alla guida della Pav dal 2016, il quale ha compiuto 80 anni il 21 aprile scorso.
Gratitudine e prospettive. «Ringrazio papa Leone XIV per la nomina a presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Il lavoro svolto in questi anni a fianco di monsignor Vincenzo Paglia e prima ancora a fianco di monsignor Ignacio Carrasco de Paula», suoi predecessori alla presidenza della Pav, «è stato affascinante e stimolante, in linea con le indicazioni operative e tematiche del compianto papa Francesco», ha dichiarato Pegoraro. Il cammino futuro? L’intenzione è di «lavorare in continuità con i temi e la metodologia di questi anni, valorizzando le competenze specifiche del nostro ampio e qualificato gruppo internazionale e interreligioso di accademici», ha spiegato il nuovo presidente, additando «in particolare» tematiche cruciali come la bioetica globale, l’intelligenza artificiale e le biotecnologie, sempre nell’orizzonte «della promozione del rispetto e della dignità della vita umana in tutte le sue fasi. Sarà importante – ha aggiunto – anche una sempre maggiore valorizzazione dell’opera di tutto lo staff della sede centrale, ora nel complesso vaticano di San Calisto».
Prete, studioso, docente. Ha quasi 66 anni, il nuovo presidente della Pav. Renzo Pegoraro è nato, infatti, a Padova il 4 giugno 1959. E l’11 giugno 1989 è stato ordinato sacerdote per la diocesi patavina. Ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia il 12 novembre 1985 presso l’Università di Padova. E ha ottenuto la licenza in Teologia morale nel 1990 presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, conseguendo il diploma di perfezionamento in Bioetica presso l’Università Cattolica. Nel 1993 è diventato professore di Bioetica presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e segretario generale della Fondazione Lanza (Centro di studi avanzati in Etica, bioetica ed etica ambientale). Dal 1998 – ricorda la nota biografica diffusa dalla Pav – è membro della Società europea di Filosofia della medicina e della sanità, della quale è stato presidente dal 2005 al 2007. Dal 2000 è professore di Etica infermieristica all’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma. Fa parte dell’Associazione europea dei centri di etica medica (Eacme), che ha presieduto nel periodo 2010-2013. È membro dell’International Association for Education in Ethics. E nel 2011 è stato nominato cancelliere della Pav. Che ora Leone XIV ha affidato alla sua presidenza. Pegoraro, fra l’altro, è autorevole collaboratore di Avvenire, per il quale fra 2021 e 2023 ha firmato, nelle pagine di “è vita”, la rubrica BioLingua (le cui puntate sono tuttora reperibili online).

Una ricercatrice al lavoro allo Human Technopole di Milano - Fotogramma
Il grazie del Papa a Paglia. «L’avvicendamento è la prassi ordinaria nella Curia romana al compimento degli ottant’anni», ricorda una nota della Pav. Per l’occasione il presidente emerito, l’arcivescovo Paglia, ha ricevuto dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, una lettera nella quale «a conclusione del servizio affidatole quale presidente della Pontificia Accademia per la Vita e Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia», papa Leone XIV rivolge al presule «i sensi della propria gratitudine per aver condiviso con lui la sollecitudine per tutta la Chiesa. Pertanto, mosso da viva riconoscenza», papa Prevost manifesta a Paglia «il più fervido ringraziamento» per il servizio svolto.
La missione della Pav. «Specifico compito» della Pontificia Accademia per la Vita è «studiare, informare e formare circa i principali problemi di biomedicina e di diritto, relativi alla promozione e alla difesa della vita, soprattutto nel diretto rapporto che essi hanno con la morale cristiana e le direttive del Magistero della Chiesa». Così si legge nel motu proprio Vitae Mysterium dell’11 febbraio 1994, con il quale Giovanni Paolo II istituì la Pav. Primo presidente nominato da papa Wojtyla fu Jérôme Lejeune, il grande genetista francese, scopritore della Trisomia 21 come causa della Sindrome di Down, scienziato libero e paladino della dignità umana. Una presidenza brevissima, la sua: un cancro fulminante lo portò alla morte il 3 aprile dello stesso anno. Lejeune è stato dichiarato venerabile da papa Francesco nel 2021. Riguardo alla missione dell’Accademia: la Pav, afferma lo Statuto, «ha un compito di natura prevalentemente scientifica, per la promozione e difesa della vita umana». Ed è chiamata «in particolare» a studiare «i vari aspetti che riguardano la cura della dignità della persona umana nelle diverse età dell’esistenza, il rispetto reciproco fra generi e generazioni, la difesa della dignità di ogni singolo essere umano, la promozione di una qualità della vita umana che integri il valore materiale e spirituale, nella prospettiva di un’autentica “ecologia umana”, che aiuti a ritrovare l’equilibrio originario della Creazione tra la persona umana e l’intero universo». Una missione chiamata a rinnovarsi, nel confronto con le grandi sfide etiche e scientifiche del nostro tempo.