Papa Francesco ricorda i trenta anni dell'assassinio di padre Puglisi - .
Una lettera per ricordare, a 30 anni dalla sua uccisione, e quindi rendere memoria di un autentico testimone della fede: come fu don Pino Puglisi (1937-1993). Domenica papa Francesco ha voluto indirizzare una lettera all’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice per commemorare così uno dei figli più illustri di questa arcidiocesi che fu ucciso dalla mafia nel quartiere Brancaccio il 15 settembre 1993.
Nel testo il Vescovo di Roma ha sottolineato che «sull’esempio di Gesù, don Pino è andato fino in fondo nell’amore», lui che aveva «i medesimi tratti del “buon pastore mite e umile”, che conosceva uno ad uno i ragazzi che cercava di strappare alla strada e alla malavita. Proprio loro «sono la testimonianza di un uomo di Dio che ha prediletto i piccoli e gli indifesi, li ha educati alla libertà, ad amare la vita e a rispettarla».
Impegnato instancabilmente nella «difesa della famiglia, dei tanti bambini destinati troppo presto a divenire adulti e condannati alla sofferenza», comunicando loro «i valori di una esistenza più dignitosa», il sacerdote palermitano, ha continuato il Papa, «non si è fermato, ha dato sé stesso per amore abbracciando la Croce sino all’effusione del sangue».
Sempre nel testo ai pastori della Sicilia Francesco ha chiesto «di non fermarsi di fronte alle numerose piaghe umane e sociali» odierne, da sanare «con l’olio della consolazione e il balsamo della compassione». E ha sottolineato ancora: «È urgente l’opzione preferenziale verso i poveri».
Di qui l’augurio ai presuli siciliani: Vi esorto quindi a fare emergere la bellezza e la differenza del Vangelo compiendo gesti e trovando linguaggi giusti per mostrare la tenerezza di Dio, la sua giustizia e la sua misericordia».