martedì 10 gennaio 2017
«L'Osservatore Romano, un giornale portavoce del Papa aperto al mondo» così monsignor Becciu ha definito i cambiamenti apportati alla nuova edizione del settimanale in italiano dell'Osservatore Romano
La nuova edizione del settimanale in italiano dell'Osservatore Romano (Siciliani)

La nuova edizione del settimanale in italiano dell'Osservatore Romano (Siciliani)

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«Nuova e antica si presenta l’edizione settimanale in italiano dell’Osservatore Romano. Nuova perché accentua alcune caratteristiche rispetto al quotidiano, in coerente sviluppo con il continuo rinnovamento della testata della Santa Sede. Antica perché ha quasi settant'anni di vita: il primo numero uscì infatti il 19 gennaio 1948, aprendo la strada alle altre sei in diverse lingue, quasi tutte nate poco dopo il Concilio».

Così scrive il direttore dell'Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, Gian Maria Vian spiegando il rinnovamento grafico del settimanale in italiano dell'Osservatore Romano che vuole aprirsi. Aprirsi alle altre culture, aprirsi alle altre religioni. Andando a integrarsi con l’informazione quotidiana dell’Osservatore Romano, oggi accessibile per intero e gratuitamente sul suo sito.


Quella di «aprirsi», ha ricordato Vian, era un'indicazione che già Benedetto XVI aveva dato nelle sue lettere al giornale del 2007 e del 2011. «È diventato un luogo di dibattito - ha spiegato il direttore dell'Osservatore Romano - e molto ci viene dal mensile dedicato alle donne. Il tutto fino all'attuale Papa che vuole una Chiesa che esce da sé e si apre a contributi di non cattolici».

Sempre Vian ha stimato in più di 400mila copie la tiratura del giornale nell'arco della settimana, considerando le varie edizioni, realizzate comunque a Roma.

«Questa nuova veste settimanale nel 70° - ha spiegato Sostituto della Segreteria di Stato, l'arcivescovo Angelo Becciu - è una sfida: insistere sul cartaceo è andare controcorrente. A tutti piace il web, ma anche stare in poltrona con un caffè e leggere il giornale. È una sfida sia perché si insiste sul cartaceo come anche per i temi che vuole trattare e per il bacino dei lettori. Il settimanale conferma lo stile del quotidiano, si fa portavoce della parola del Papa ma con la peculiarità di aprirsi al mondo - come il Papa stesso - anche ai non credenti e ai laici e ci sono punti comuni come la passione per l’ecologia, la passione per portare la pace e i collegamenti con le zone di guerra fanno risaltare la missione del Papa e la sua insistenza per la pace».



La struttura del settimanale si articola nelle 4 sezioni del quotidiano: informazione vaticana, internazionale, culturale e religiosa. Le notizie vaticane e le attività del Papa sono al centro. Le altre 3 sezioni offrono una scelta di articoli pubblicati sul quotidiano, arricchite da nuove rubriche nelle quali si alterneranno firme laiche e cattoliche (Luciano Violante e Antonio Zanardi Landi per l’internazionale, Dario Fertilio e Roberto Righetto per l’attualità culturale), e contributi scritti da esponenti di religioni e confessioni cristiane diverse (Zouhir Louassini, Anna Foa, Marcelo Figueroa, Gualtiero Bassetti). È prevista anche una meditazione di Enzo Bianchi sul brano evangelico domenicale.

Alla presentazione in Vaticano erano presenti oltre a Vian e al sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Becciu, nella veste di responsabile dell'indirizzo "politico" del quotidiano della Santa Sede, il prefetto della Segreteria per la Comunicazione monsignor Dario Edoardo Viganò.

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