venerdì 29 aprile 2016
Nicolás compie 80 anni e lascia la guida dei Gesuiti
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Oggi l’attuale superiore generale della Compagnia di Gesù lo spagnolo Adolfo Nicolás Pachón taglierà l’importante traguardo degli 80 anni di vita. Questo genetiliaco ha un grande valore simbolico per la Compagnia di Gesù e i suoi circa 17mila membri (sparsi in 112 nazioni) perché – dopo un lungo «itinerario di discernimento » incominciato nel maggio del 2014 – il prossimo 2 ottobre si aprirà la 36ª Congregazione generale chiamata ad eleggere il 30° successore di Ignazio di Loyola. L’attuale preposito della Compagnia, come annunciato in una lettera inviata a tutti i gesuiti nel maggio 2014 aveva manifestato la volontà di rinunciare al suo mandato, finora a vita, secondo quanto prescrivono le Costituzioni ignaziane.  «Sono giunto alla convinzione personale che devo fare i passi necessari per presentare la mia rinuncia – aveva spiegato padre Nicolás –a una Congregazione generale. Dopo aver ottenuto l’iniziale approvazione degli assistenti ad providentiam e avendo informato sua santità il papa Francesco, ho consultato formalmente gli assistenti ad providentiam e i provinciali, in conformità a quanto prescrive la nostra legislazione. Il risultato della consultazione è favorevole alla convocazione di una Congregazione generale».  La scelta di rinunciare al mandato a vita di generale dei gesuiti vanta già un precedente nella plurisecolare storia dell’ordine, approvato da Paolo III nel 1540: quello dell’olandese Peter Hans Kolvenbach (ora ritiratosi in Libano) che a 80 anni (gli stessi compiuti oggi da Nicolás) nel 2008, dopo aver retto per 25anni la Compagnia di Gesù (19832008), fu dimesso da questo delicato incarico con il consenso dell’allora pontefice Benedetto XVI e della 35ª Congregazione generale.L’attuale generale dei gesuiti è stato eletto il 19 gennaio del 2008 al secondo scrutinio dai 217 delegati della 35ª Congregazione generale. L’elezione avvenne nella sede della Curia generale dei gesuiti a Roma. All’epoca l’allora 71enne Nicolás esercitava il suo ministero nella provincia giapponese della Compagnia di Gesù. Prima della sua elezione, per più di 40 anni ha speso il suo apostolato intellettuale e caritativo e di governo in Estremo Oriente tra Corea, Giappone e Filippine. Tra le curiosità è stato il secondo spagnolo assieme a Pedro Arrupe (il secondo basco della Compagnia dopo Ignazio) ad essere eletto superiore generale dei gesuiti, provenendo da una terra di “missione” come il Giappone.Ed è stato il primo preposito della Compagnia a vedere un suo confratello, il gesuita e allora cardinale l’argentino Jorge Mario Bergoglio salire sul soglio di Pietro con il nome di Francesco nel 2013. Padre Nicolás ha partecipato inoltre al doppio Sinodo sulla Famiglia (2014-2015). Sua è stata inoltre la decisione, – per venire incontro alla richiesta di papa Francesco di aiutare i senzatetto della Capitale, – di destinare un’ampia ala della Curia dei gesuiti a Roma, a pochi passi dal Vaticano, per la nascita e successiva realizzazione di un centro di accoglienza per i clochard, gestito dall’ottobre scorso dall’Elemosineria apostolica. In una recente intervista rilasciata al bollettino interno dell’Ordine e realizzata in preparazione della Congregazione generale di ottobre (a cui parteciperanno, tra gli altri, gli italiani Antonio Spadaro, Jean Paul Hernandez e Carlo Casalone) padre Nicolás ha indicato l’identikit del gesuita del futuro, capace sempre di vivere virtù come l’obbedienza, la povertà e l’aiuto agli ultimi. «È molto difficile vivere in maniera solidale con chiunque, se non conosciamo lui, la sua vita e i suoi problemi. La solidarietà implica una sorta di vicinanza – ha spiegato – che sia affettiva e affettuosa. È qualcosa di simile a ciò che il generale Uria fece quando Davide voleva nascondere il suo peccato. Il generale rifiutò di tornare a casa e da sua moglie, per solidarietà con i propri soldati. Un gesuita, mio amico, disse che desiderava che i gesuiti avessero, almeno, raggiunto il livello di spiritualità di questo grande pagano della Bibbia».
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