lunedì 14 febbraio 2022
Pubblicato il Motu proprio “Fidem servare” con il quale papa Francesco modifica l’organigramma dell’ex Sant’Uffizio separando i responsabili delle sezioni dottrinale e disciplinare
La sede della Congregazione per la Dottrina della fede

La sede della Congregazione per la Dottrina della fede - Siciliani

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In attesa della nuova Costituzione apostolica sulla riforma organica della Curia Romana, è stato pubblicato il nuovo motu proprio di papa Francesco Fidem servare (Custodire la fede) con cui viene modificata la struttura interna della Congregazione per la dottrina della fede (Cdf). Con il provvedimento, che porta la data dell’11 febbraio ed è entrato in vigore da ieri, il dicastero viene diviso in due Sezioni, dottrinale e disciplinare, ciascuna coordinata da un segretario che coadiuva il prefetto nell’ambito specifico di propria competenza, con la collaborazione del sotto-segretario e dei rispettivi capi ufficio.

La Sezione dottrinale, attraverso l’Ufficio dottrinale, si occupa delle materie che hanno attinenza con la promo- zione e la tutela della dottrina della fede e della morale. Essa, inoltre, favorisce «gli studi volti a far crescere l’intelligenza e la trasmissione della fede al servizio dell’evangelizzazione, perché la sua luce sia criterio per comprendere il significato dell’esistenza, soprattutto di fronte alle domande poste dal progresso delle scienze e dallo sviluppo della società».

Questa Sezione poi predispone l’esame dei documenti che devono essere pubblicati da altri Dicasteri della Curia Romana, nonché degli «scritti e delle opinioni che appaiono problematici per la retta fede, favorendo il dialogo con i loro autori e proponendo i rimedi idonei da apportare», seguendo le norme dell’Agendi ratio in doctrinarum examine (Regolamento per l’esame delle dottrine, quello attualmente in vigore è stata pubblicata nel 1997). Sempre alla Sezione dottrinale poi è affidato il compito di studiare le questioni relative agli Ordinariati personali per i fedeli ex anglicani istituiti sulla scia della Costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus del 2009. Alla Sezione dottrinale infine afferisce l’Ufficio Matrimoniale, istituito per esaminare quanto concerne il privilegium fidei, e cioè lo scioglimento di matrimoni avvenuti tra due non battezzati o tra un battezzato e un non battezzato.


La Sezione disciplinare invece, attraverso l’Ufficio disciplinare, si occupa dei delitti riservati alla Congregazione tra cui l’abuso di minori compiuto da chierici - e da questa trattati mediante la giurisdizione del Supremo Tribunale Apostolico ivi istituito. Essa ha il compito «di predisporre ed elaborare le procedure previste dalla normativa canonica perché la Congregazione, nelle sue diverse istanze (prefetto, segretario, promotore di giustizia, Congresso, Sessione ordinaria, Collegio per l’esame dei ricorsi in materia di delicta graviora), possa promuovere una retta amministrazione della giustizia ».

A tale scopo questa Sezione «promuove le opportune iniziative di formazione che la Congregazione offre agli ordinari e agli operatori del diritto, per favorire una retta comprensione e applicazione delle norme canoniche relative al proprio ambito di competenza».

Infine il motu proprio ricorda che la Cdf dispone di un Archivio corrente per la custodia e la consultazione dei documenti, che gestisce anche gli Archivi storici. Attualmente il prefetto della Cdf è il gesuita spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer, 78 anni ad aprile, in carica dal 2017 dopo essere stato segretario dal 2008. La carica di segretario (con il motu proprio ce ne saranno due) è vacante dopo la nomina lo scorso 10 gennaio di Giacomo Morandi, 57 anni ad agosto, ad arcivescovo-vescovo di Reggio Emilia (era in carica dal luglio 2017).

Ci sono poi due segretari aggiunti (il domenicano statunitense Joseph A. Di Noia, 79 anni a luglio, e Charles J. Scicluna, 63 anni a maggio, che è anche arcivescovo di Malta), un sottosegretario (il parmense monsignor Matteo Visioli, 56 anni a luglio, canonista, nominato nel settembre 2017) e un sottosegretario aggiunto (il calabrese don Armando Matteo, 52 anni a settembre, nominato nell’aprile 2021 e definito dal papa Francesco «un grande teologo, sconosciuto perché troppo umile»). Infine promotore di giustizia è il gesuita statunitense Robert J. Geisinger, 64 anni, nominato nel settembre 2014.

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