Addio a Brigitte Bardot, icona del cinema francese

Di sé diceva: «Sono stata bella, ricca, molto famosa, ma anche molto infelice»
December 28, 2025
Addio a Brigitte Bardot, icona del cinema francese
Reuters
«Sono stata bella, ricca, molto famosa, ma anche molto infelice». Brigitte Bardot rispondeva così a chi le chiedeva della propria vita, attraversata da un’infanzia difficile, con un’educazione troppo severa, e da tormentate relazioni amorose. L’ex-attrice francese è morta oggi all’età di 91 anni: biondissima, sensuale, un fisico prorompente, il faccino imbronciato e un carattere ribelle, per tre quarti di secolo ha incarnato il mito della femme fatale. “BB”, come veniva chiamata dalla stampa e dal grande pubblico dopo la canzone che con questo titolo le dedicò Serge Gainsbourg, uno dei suoi amori, si ritirò dalle scene cinematografiche alla vigilia dei quarant’anni, nel 1973, per sostenere a tempo pieno la causa animalista.
Ha vissuto fino all’ultimo nella villa sulla spiaggia di Saint-Tropez denominata “Madrague”, frequentata negli anni d’oro del successo hollywoodiano dal jet-set e divenuta poi il “buen retiro” della diva, insieme alla Garrigue, una rustica residenza situata sulle vicine colline: due piccoli paradisi dove poche persone potevano entrare. «Non mi va di mescolarmi alla gente, preferisco la solitudine e stare sola con i miei amati animali» diceva. In queste abitazioni-fattoria “BB” accudiva pecore, capre, mucche, maiali, cavalli, cani e colonie di gatti «che non saranno mai uccisi nè abbandonati». Nella cittadina sulla Costa Azzurra la Bardot aveva girato nel 1956 il film che la rese celebre in tutto il mondo: E Dio creò la donna (Piace a troppi, nell’edizione italiana), diretto dal primo marito, Roger Vadim: il titolo è come un annuncio di quello che la bionda attrice francese rappresenterà da quel momento in poi per il pubblico, un simbolo inossidabile della bellezza. Nel film, che la lanciò a livello internazionale, l’allora ventiduenne Brigitte interpretava una ragazza uscita dall’orfanotrofio che va a vivere in un villaggio di pescatori gettando scompiglio negli abitanti maschi, tutti attratti dalla sua avvenenza. Nel cast anche Jean-Louis Trintignant con il quale in seguito avrà un’intesa, quanto breve, storia d’amore.
Ad accorgersi del suo fascino irresistibile era stato, quattro anni prima, il regista Marc Allegret, quando lei, appena quindicenne, apparve sulla copertina della rivista “Elle”. Faceva l’indossatrice e, grazie alla madre che conosceva la direttrice del rotocalco, fu scelta per fare servizi fotografici di moda dedicati agli adolescenti. Allegret la presentò al suo collaboratore Vadim il quale le procurò un contratto con il produttore Jacques Bar che la fece debuttare, diciottenne, nel film  di Jean Boyer, Le Trou Normand.
Brigitte Bardot era nata nella Ville Lumiére il 28 settembre 1934: figlia dell’industriale Louis “Pilou” Bardot e di Anne-Marie Mucel, appartenente a una famiglia dell’alta borghesia parigina, studiò danza classica ed ebbe un’educazione familiare molto rigida. Da bambina soffrì la preferenza che la madre aveva per la sua sorella minore affetta da un grave disturbo alla vista e quindi più bisognosa di attenzione. Il padre esercitava su di lei un controllo spasmodico, quasi maniacale, impedendole persino di badare a un coniglietto che aveva in casa e che finì in padella. Per la piccola Brigitte fu un trauma. Quando si innamorò di Vadim e voleva sposarlo, era ancora minorenne, “Pilou” si oppose e lei tentò il suicidio. Anche negli in cui era sotto la luce dei riflettori, cadeva spesso in depressione. Ebbe una carriera cinematografica luminosa e folgorante. Tra i quarantacinque film a cui prese parte, quasi sempre come protagonista, ricordiamo La ragazza del peccato (1958), di Claude Autant-Lara, in cui fa girare la testa all’avvocato Jean Gabin, La verità (1960), un noir diretto da Henri-Georges Clouzot, Vita privata (1962) di Louis Malle (in cui interpreta una diva braccata dai paparazzi), Il disprezzo (1963), di Jean-Luc Godard, il regista che la portò al successo anche con Viva Maria!, commedia western in cui affiancava “la mora” Jeanne Moreau. In A briglia sciolta (1961), di Vadim, la Bardot è una modella tradita da un fotografo con una ereditiera americana. Sul set ha fatto coppia anche con Claudia Cardinale nel brioso western Le pistolere (1971) di Christian-Jaque: nella storia interpretano due donne antagoniste che vogliono accaparrarsi un ranch ma finiscono in prigione per poi mettersi insieme e vendicarsi del fuorilegge che le ha incastrate.
Bardot si è sempre dichiarata “una donna di destra”, girò spot televisivi avvolta dalla bandiera francese, entrò in polemica per dichiarazioni tacciate di razzismo, negli anni Novanta si sposò con il parlamentare conservatore Bernard d’Ormale. Per cinquant’anni si è battuta in difesa degli animali lasciando il cinema per costituire una fondazione: «Quando lo decisi mi dissero di tutto, mi hanno ridicolizzata, hanno insinuato che lo facessi per pubblicità: ma come è possibile? Ho voluto dedicarmi solo agli animali, contro i loro massacri, le macellazioni, le torture e gli abbandoni». Era rigorosamente vegetariana.
Da tempo Brigitte Bardot soffriva di artrosi e da una decina d’anni faticava a muoversi e a camminare. Nel gennaio del 2023 era stata ricoverata all’ospedale di Tolone per un’insufficienza respiratoria. Il 15 ottobre scorso era stata sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza dopo il quale, però, non si è più ripresa.

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