sabato 10 aprile 2021
L'arcivescovo di Brisbane, Coleridge, lo ricorda come una persona semplice chiamata ad alti uffici nella Chiesa ma con gli occhi fermamente fissi su Gesù Cristo
Il cardinale Cassidy in una foto d'archivio

Il cardinale Cassidy in una foto d'archivio - Ansa

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Si è spento oggi in patria il cardinale Edward I. Cassidy, primo australiano a ricoprire incarichi di rilievo nella Curia Romana. Grande amico di Oscar Arnulfo Romero, nunzio apostolico con Paolo VI, con Giovanni Paolo II è stato per un breve periodo Sostituto in Segreteria di Stato per poi guidare il dicastero per l’ecumenismo. Avrebbe compiuto 97 anni a luglio.

Nato a Sydney nel 1924, Cassidy ha iniziato a frequentare nel 1943 il Seminario di Santa Colomba a Springwood. Dall'anno successivo ha frequentato il Collegio di San Patrizio, a Manly, dove ha terminato gli studi. Ordinato sacerdote nel 1949, dal 1950 al 1952 ha prestato servizio come assistente presso la parrocchia di Yenda, nella diocesi di Wagga Wagga.

Dal 1952 ha studiato diritto canonico presso la pontificia Università Lateranense, conseguendo la laurea nel 1955. Dal 1953 ha anche frequentato la Pontificia Accademia Ecclesiastica, la scuola degli ambasciatori della Santa Sede.

Dal 1955 al 1962 ha svolto il suo primo incarico diplomatico nella rappresentanza in India. In seguito ha trascorso cinque anni, dal 1962 al 1967, nella nunziatura apostolica di Dublino, quindi due anni a El Salvador (dove ha conosciuto il giovane Romero) e un anno in Argentina. Nel 1970 ha ricevuto l'ordinazione episcopale con l’incarico di recarsi a Taiwan, dove è stato l’ultimo nunzio (dal 1971, quando il seggio nel consiglio permanente all’Onu viene riconosciuto alla Repubblica popolare di Pechino, la rappresentanza pontificia di Taipei è retta da un incaricato d’affari).

Nel 1972 a Cassidy viene conferito l'incarico di primo pro-nunzio nel Bangladesh, Paese che aveva da poco ottenuto l'indipendenza. Nel 1979 è poi nominato delegato apostolico in Sudafrica e pro-nunzio in Lesotho.

Nel marzo 1988 arriva la chiamata a Roma, come Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali, ruolo mantenuto per un anno. Nel 1989 viene infatti nominato presidente del pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei Cristiani. Nel 1991 Giovanni Paolo II lo crea cardinale. Durante il suo mandato al vertice del dicastero vaticano per l’ecumenismo, il 31 ottobre 1999, c’è la storica Dichiarazione congiunta tra Chiesa cattolica e Federazione luterana mondiale che ha segnato un consenso “su verità fondamentali riguardo alla dottrina sulla giustificazione”. Terminato l’incarico da capodicastero nel 2001, Cassidy è rientrato in patria.

La figura del cardinale Cassidy è stata ricordata con parole di stima e affetto da numerosi ecclesiastici australiani. Per l’arcivescovo di Brisbane Mark Coleridge, presidente della Conferenza episcopale, il compianto cardinale “ha mostrato non solo abilità diplomatica e astuzia politica, ma anche umana autenticità e buon sensocon “la semplicità di un uomo chiamato ad alti uffici nella Chiesa ma con gli occhi fermamente fissi su Gesù Cristo”.

Per l’arcivescovo di Sydney Anthony Fisher, Cassidy ha “lasciato una eccezionale eredità alla nostra Chiesa, specialmente in campo ecumenico, pochi altri australiani hanno avuto un impatto così profondo sulla scena internazionale”. Mentre per quello di Melbourne, Peter A. Comensoli, il cardinale scomparso è stato “un meraviglioso uomo di Dio e servitore della Chiesa, e uno straordinario australiano”.

Con la morte di Cassidy i cardinali sono ora 225 di cui 126 elettori in un eventuale Conclave. Nel corso di quest’anno raggiungeranno gli 80 anni 4 porporati, tra cui l’unico australiano rimasto nel Sacro Collegio, George Pell (l’8 giugno). Gli altri sono Maurice Piat dell’Isola Maurizio (19 luglio) e gli italiani Beniamino Stella (18 agosto) e Angelo Scola (7 novembre). Nel 2022 i cardinali che diventeranno non elettori saranno 11, di cui cui 3 italiani (Gualtiero Bassetti, Giuseppe Bertello, Gianfranco Ravasi) e 6 latinoamericani (Ricardo Ezzati Andrello, Norberto Rivera Carrera, Jorge Liberato Urosa Savino, Gregorio Rosa Chavez, Ruben Salazar Gomez, Oscar Andres Rodriguez Maradiaga).

In un telegramma il cordoglio di Francesco per la morte del porporato


Papa Francesco ha espresso mercoledì 14 aprile le sue «più sentite condoglianze» per la scomparsa del cardinale Edward Idris Cassidy, in un telegramma a firma del segretario di Stato il cardinale Pietro Parolin, e indirizzato all’arcivescovo Adolfo Tito Yllana, nunzio apostolico in Australia. «Ricordando con gratitudine – scrive il Papa – gli anni del prezioso servizio del defunto cardinale alla Santa Sede, il suo zelo per la diffusione del Vangelo e il suo impegno nella promozione dell’unità dei cristiani”, Francesco affida la sua anima all’amore misericordioso di Dio. A chi piange la scomparsa del cardinale Cassidy, invia la sua benedizione “come pegno di consolazione e pace nel Signore».



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