venerdì 22 marzo 2019
Ricordando madre Anna Maria Cànopi, l'abbadessa del monastero di Orta scomparsa il 21 marzo, pubblichiamo questo suo testo dedicato a Maria di Magdala «prima annunziatrice della Resurrezione»
Beato Angelico, Noli me tangere

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Ricordando Madre Anna Maria Cànopi, la fondatrice del monastero di San Giulio sul lago d'Orta scomparsa il 21 marzo, pubblichiamo questo suo testo dedicato a Maria di Magdala «prima annunziatrice della Resurrezione» uscito su "Luoghi dell'infinito" del mese di aprile 2017

Agonia al Getzemani, arresto, giudizio, condanna a morte, salita al Calvario, morte in croce tra due ladri. Tutto era accaduto come per il passaggio di un uragano e il Figlio di Dio, Gesù di Nazareth, venne staccato dalla Croce e posto in un sepolcro nuovo messo a disposizione da un amico.

A poca distanza, alcune donne indugiavano osservando attentamente, perché si proponevano di andare con aromi a pulire il suo corpo piagato e a rendergli gli ultimi onori funebri dettati dal devoto affetto e dall’umana pietà.

Esse trascorsero in silenzio, in preghiera e in pianto il sabato, affrettando nel cuore il sorgere del sole ne primo giorno della settimana.

Ed ecco, già ai primi albori, mentre ancora le tenebre avvolgevano il mondo, uscirono di casa per recarsi nel luogo della sepoltura…

Là giunte, l’inattesa sorpresa: il sepolcro era stato aperto, la grande pietra rotolata via, e Lui non lo trovarono più.

Smarrite, pensavano che qualcuno l’avesse sottratto e portato chissà dove.

Alcune di loro, sgomente, tornarono indietro, forse a cercarlo, forse ad annunziare la triste notizia, forse a rinchiudersi di nuovo in casa, nel loro dolore.

Ma non così fece Maria di Magdala, che da Gesù era stata liberata dalla possessione di sette demoni.

Ella non si arrese all’evidenza del sepolcro vuoto. Indugiava là, piangendo a calde lacrime.

– Dov’è il mio Signore? Chi lo ha portato via?

Una voce – che ella pensò fosse quella del custode del giardino – la raggiunse alle spalle: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?».

Voltandosi, disse piangendo: «Hanno portato via il mio Signore; se tu sai dov’è, dimmelo e andrò a prenderlo».

Ma a questo punto si sentì chiamare per nome: «Maria!».

Era Lui! Era Gesù risorto! Senza ombra di dubbio lo riconobbe: «Rabbunì, Maestro mio caro!». E si prostrò ai suoi piedi per abbracciarlo, per adorarlo…

Ma Egli subito la inviò come messaggera a dare ai discepoli la notizia e l’appuntamento per ritrovarsi in Galilea a concludere con loro la sua missione, prima di ascendere al Padre.

Maria di Magdala, la prima a vedere il Signore risorto, fu dunque da Lui costituita “prima messaggera” della sua risurrezione, apostola degli apostoli. Proprio lei, una donna…

Ci si potrebbe chiedere: Perché? Non c’è altra spiegazione che l’amore. Poiché Maria lo aveva molto amato e lo aveva cercato senza desistere, a lei per prima si manifestò risorto, lasciandosi riconoscere tra lacrime di gioia.

Maria di Magdala è la donna che dall’incontro con Gesù è stata totalmente rinnovata; il suo cuore era diviso, lacerato, soggiogato dal male, ma il Signore l’aveva liberata e colmata dell’amore spirituale e soprannaturale, dell’amore puro e santo: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio! Ed è questo amore che ora Maria di Magdala ridona totalmente, con ardore, al suo Signore, amore ineffabile, colmo della gratitudine di sentirsi rinata, amore sempre giovane, perché ha la sua nativa sorgente nel cuore del Cristo crocifisso, fonte di vita e di santità, ricco verso tutti coloro che lo invocano:

Che anch’io ti incontri

o Cristo Risorto,

come Maria presso il sepolcro.

Che io ti veda, Maestro divino,

e mi senta chiamata per nome.

Ogni mattina

sia Pasqua di Risurrezione

nell’intimo del mio cuore

e risuonino in me

le campane di festa

per chiamare a raccolta

tutti i miei e tuoi fratelli

vicini e lontani,

in comunione d’amore

e sovrumana pace.

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