domenica 3 marzo 2024
Da sant'Ambrogio a san Cipriano di Cartagine e sant'Ignazio di Loyola un aiuto alla preghiera in questo tempo che prepara la Pasqua. L'orazione mariana di san Giovanni Paolo II
Papa Francesco prega in Santa Maria Maggiore

Papa Francesco prega in Santa Maria Maggiore - Vatican Media

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Come sappiamo la Quaresima è un tempo che mette particolarmente al centro la preghiera, via privilegiata per mettersi alla scuola di Dio, in particolare della sua capacità di perdonare infinite volte. Non a caso guarda proprio al valore della misericordia la preghiera mariana di san Giovanni Paolo II:

«Maria, madre del perdono, aiutaci ad accettare la grazia del perdono. Fa’ di questa Quaresima un tempo utile, un tempo di riconciliazione e un tempo di Salvezza per tutti quelli che cercano Dio».

San Giovanni Paolo II davanti alla Madonna di Fatima

San Giovanni Paolo II davanti alla Madonna di Fatima - Foto di archivio

La preghiera per essere efficace deve farci uscire da noi stessi, deve aprire il nostro cuore all’amore di Dio. Così ha scritto sant’Ambrogio (339-340 -397) commentando il Salmo 118:
«Colui che chiude le sue finestre, si priva da sé stesso della luce eterna. Se chiudi le porte della tua anima, lasci Cristo fuori. Certamente, egli potrebbe entrare ma non vuole imporsi da importuno, né forzare coloro che gli resistono».

Il celebre mosaico dedicato a sant'Ambrogio

Il celebre mosaico dedicato a sant'Ambrogio - Foto di archivio

Tra i Padri della Chiesa antica, san Cipriano di Cartagine, nato intorno al 210 e morto nel 258 fu vescovo, martire e scrittore spirituale. Tra le sue opere più note un ampio studio sul Padre Nostro (“De dominica oratione”) in cui sottolinea l’importanza che ogni credente riconosca la sua natura di peccatore.
«Nessuno si compiaccia della sua pretesa innocenza: vantandosi chi si crede innocente non fa altro che aggravare il suo caso. Invitato a pregare ogni giorno per i suoi peccati, impari dunque che ogni giorno egli è peccatore. È quanto ci insegna san Giovanni: “se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità che è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, Dio che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati”».

È infine un invito a uscire da sé stessi, a riconoscere l’importanza di aprirsi alla presenza del Signore questa preghiera di sant’Ignazio di Loyola (1491-1556):
«Cristo Gesù,
quando tutto è oscurità
e sentiamo la nostra debolezza e impotenza,
donaci di sentire la tua presenza,
il tuo amore e la tua forza.
Aiutaci ad avere una fiducia totale
nel tuo amore che protegge
e nel tuo potere che rafforza,
perché nulla possa spaventarci o preoccuparci,
perché vivendo accanto a te
vedremo la tua mano,
i tuoi obiettivi e la tua volontà in tutte le cose».

Sant'Ignazio di Loyola

Sant'Ignazio di Loyola - Foto di archivio

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