sabato 11 aprile 2020
Un Venerdi Santo in solitaria sulla piazza deserta del paese: don Evandro Gherardi ha portato il Crocifisso reso celebre da Guareschi in una breve processione per le vie deserte
Un frame di un video sulla Via Crucis di Brescello

Un frame di un video sulla Via Crucis di Brescello - .

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Un Venerdi Santo in solitaria sulla piazza deserta del paese quello svoltosi ieri - dove il parroco don Evandro Gherardi lo ha prima benedetto e poi portato in una breve processione - il Cristo “parlante” di Don Camillo, a Brescello nella Bassa Reggiana. Nel giorno della Passione di Gesù anche l'ostensione del Crocifisso reso celebre e immortale dai racconti di Giovannino Guareschi e dalla saga cinematografica in bianco e nero quella dedicata a Peppone e Don Camillo, si è dovuta adattare alle regole imposte per contrastare la diffusione del Covid-19.

Così, come ha riportato oggi la stampa locale reggiana in particolare La Gazzetta di Reggio, la processione è stata seguita online, grazie a una diretta Facebook questo venerdì. Il parroco di Brescello ha prima pregato per le vittime dell'infezione, i malati e i loro famigliari poi, sollevato il Crocifisso, ha effettuato una Via Crucis di sei fermate - invece delle tradizionali 14 - agli incroci che delimitano la piazza sulla quale sorge la chiesa, recitando una preghiera ad ogni sosta. Un evento che come di consuetudine, ha richiamato molto pubblico (online), con centinaia di visualizzazioni in diretta - circa duemila complessive - e ha visto il parroco brescellese iniziare il rito al suono delle campane, alle 15 di ieri, con la benedizione del Crocefisso.

Don Camillo

Don Camillo - .

Coadiuvato da un chierico, don Evandro ha pregato per le vittime della pandemia, per i malati e per i loro famigliari. In tutto, il rito è durato meno di mezz'ora. Come per ogni appuntamento che richiama il nome di Don Camillo, anche in questa occasione non sono mancati fotografi e cineoperatori che hanno documentato la cerimonia.

È la seconda volta che il crocifisso esce dalla chiesa di Santa Maria Nascente (la stessa da cui era solito predicare nei panni di don Camillo l’attore Fernandel le sue omelie e invettive spesso contro Peppone-Gino Cervi e la sua giunta comunista) da quando è scoppiata l'emergenza legata al Coronavirus. Pochi giorni fa don Evandro aveva provveduto a collocare il Cristo ligneo sul sagrato a "protezione" del paese, nel momento in cui il contagio stava toccando il massimo della sua diffusione.

Il Crocifisso parlante di Brescello

Il Crocifisso parlante di Brescello - .

Il Crocefisso - definito "parlante" perché, nelle opere di Guareschi e nei film, Gesù colloquiava con Don Camillo - si trova solitamente nella cappelletta laterale a sinistra dell'ingresso della chiesa. L'opera fu realizzata appositamente per le riprese cinematografiche, è alta 165 centimetri senza la croce e pesa 13 chili. A dare voce al “Crocifisso parlante” della saga di don Camillo e Peppone furono gli attori e doppiatori Ruggero Ruggeri e poi negli ultimi episodi Renzo Ricci. Dal 1970, anno dell'ultimo film della saga, l'incompiuto Don Camillo e i giovani d'oggi, è sempre rimasto in chiesa, fino al 2013, quando fu proprio Don Evandro Gherardi a farlo uscire in occasione della processione settembrina, da lui stesso introdotta per chiedere a Dio clemenza negli eventi climatici e naturali.

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