mercoledì 27 settembre 2023
La chiesa di Mugnano, centro della sua missione e meta di continui pellegrinaggi, viene eretta a santuario diocesano
Un'immagine di madre Brando e del santuario di Mugnano

Un'immagine di madre Brando e del santuario di Mugnano - Collaboratori

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Là dove è il “cuore” della sua missione - da oggi - ci sarà il «santuario diocesano», in occasione della chiusura dell’inchiesta locale – iniziata il 27 giugno 2022 - sulle virtù eroiche della “monacella santa”, suor Maria Pia Brando, serva di Dio per la quale è in corso la causa di canonizzazione.

Al secolo Maria Concetta, nasce a Napoli, nel centro storico, il 3 giugno del 1851. A 5 anni vede il Cuore di Gesù. Il 5 maggio del 1856, infatti, un evento tragico segna la sua vita: la morte della mamma ed è allora che Gesù le apparve, come racconta nei suoi scritti.

Maria Pia avrebbe desiderato consumare i suoi giorni in contemplazione del Cuore di Gesù e vivendo in penitenza, ma Gesù orientò diversamente il suo cammino. «La riparazione del Cuore di Gesù sta nel restituire dignità alle persone per la Madre - spiega il postulatore della causa di beatificazione don Antonio Salvatore Paone – quindi ogni giorno spinta dal vento dello Spirito camminava per strade sterrate, a Mugnano (allora centro agricolo) per poter raccogliere cibo che ella stessa portava alla gente. La straordinarietà sta proprio nel fatto che ella non si limitava semplicemente ad aprire la bisaccia che portava affinché gliela riempissero, ma annunciava la misericordia di Dio a tutti».

«La conferma alla sua opera nacque – continua - quando una mattina, dopo aver pregato a lungo in chiesa, uscì sul sagrato e trovò una cesta con una neonata. Allora capì che a Mugnano doveva essere di aiuto alle famiglie e soccorrere i bambini». Dopo quella bambina ne arrivarono altre e l’inizio dell’opera fu un orfanotrofio dove suor Maria Pia, e le suore che lei iniziava a riunire attorno al Sacro Cuore, accoglievano tante bisognose. Aveva rinunciato anche al proprio letto e, di notte, seduta su di una piccola cassetta, posta ai piedi di un grande crocifisso, pregava e vegliava le bambine più fragili di cui lei stessa voleva occuparsi.

Consumò ogni attimo di vita annunciando a chi incontrava: «il cuore di Cristo è aperto anche per te, egli è il mio tutto». Suor Biagina, una delle prime suore, racconta che molte volte mancava il necessario e le suore non apparecchiavano e non aprivano il refettorio, ma appena la Madre se ne accorgeva, le rimproverava: «apparecchiate la tavola e suonate la campanella per chiamare al refettorio perché vedrete che arriverà la provvidenza». In molte occasioni pur non essendovi nulla di preparato, le suore apparecchiavano, e chiamavano al refettorio le orfanelle e puntualmente potevano mangiare.

Suor Lutgarda aggiunge che quando la Madre andava in giro per la questua ed entrava in casa degli ammalati, il suo arrivo era visto come un segno della guarigione inviato da Dio. Tuttavia quando la Madre entrava in casa di un ammalato, lo faceva con grande umiltà: non voleva che si attribuissero a lei meriti che voleva dare al Cuore di Gesù, tenendo la testa bassa e senza trattenersi in banalità. A distanza di più di 100 anni dalla sua morte (avvenuta il 27 agosto del 1916) le suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, nella persona della superiora suor Carla di Meo, che custodiscono il corpo della Madre, ne continuano l’opera. Negli ultimi mesi, in seguito alla guerra tra Russia ed Ucraina, il carisma della Madre ha avuto nuovo impulso, in quanto a Mugnano, sono stati accolti molti bambini ucraini rifugiati in Italia.

La chiesa del Sacro Cuore di Gesù - ideata proprio nel giorno dell’Immacolata Concezione del 1882, quando Maria Pia Brando riceve in sogno dalla Vergine stessa le indicazioni per la sua costruzione - ancora oggi è meta di continui pellegrinaggi. Stasera durante la concelebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia, si darà lettura dell’erezione della chiesa dell’istituto a santuario diocesano.




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