giovedì 12 gennaio 2023
Dalla Camera al Senato, al Csm: la camicia intrisa di sangue del beato fino al 21 gennaio nella Capitale; a promuovere l'iniziativa l'arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei Siciliani
Il giudice Livatino «pellegrino» a Roma: reliquia in parrocchie e istituzioni
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I luoghi delle massime istituzioni del Paese, dalla Camera al Senato, dalla Cassazione al Csm, ma anche parrocchie, università, scuole superiori: sono queste solo alcune delle tappe della peregrinatio romana, e la prima in forma così solenne, della reliquia del beato Rosario Livatino, il “giudice ragazzino” di 38 anni, martire della lotta alla mafia, ucciso il 21 settembre 1990 in un agguato sulla strada statale tra Canicattì e Agrigento, mentre viaggiava da solo per recarsi al lavoro in Tribunale, e poi beatificato Il 9 maggio 2021, giorno anniversario della visita di Giovanni Paolo II alla Valle dei Templi nel 1993, nella Cattedrale di Agrigento.

La peregrinatio del beato Livatino e della sua reliquia (la camicia intrisa di sangue), voluta e programmata dalla venerabile arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei siciliani in Roma e organizzata da un apposito comitato, inizierà domani sera con l’accoglienza presso la Basilica di San Marco al Campidoglio da parte del vescovo ausiliare di Roma, il gesuita Daniele Libanori, cui seguiranno otto intensissimi giorni , fino a sabato 21 gennaio, quando la reliquia farà ritorno ad Agrigento.

In particolare, nel pomeriggio di sabato la reliquia sarà ricevuta dal sindaco Roberto Gualtieri e poi trasferita nella chiesa di Santa Maria Odigitria dei Siciliani dove, alla presenza del sottosegretario Alfredo Mantovano, il vicegerente della diocesi di Roma Baldassare Reina presiederà la celebrazione della solenne Passio Martyris.

Quanto mai preziosa la reliquia, ovvero la camicia che il giudice indossava al momento dell’agguato mortale e rimasta impregnata del suo sangue, come pure altamente significativi sono i messaggi che arrivano dalla peregrinatio: giustizia e carità cristiana su tutti, secondo i principali connotati della figura di Livatino, la cui vita di assoluta coerenza con la fede cristiana sarà possibile ripercorrere grazie anche alla mostra “Sub tutela Dei – il giudice Rosario Livatino”, allestita fino al 23 gennaio nella sala capitolare del convento domenicano di Santa Maria sopra Minerva, «perché l’uomo, il credente e il magistrato sono tre aspetti che in Livatino coesistevano», come ha sottolineato monsignor Gianni Fusco, del comitato organizzatore, nella conferenza stampa di presentazione.

Una figura che verrà fatta conoscere soprattutto ai giovani, ha rimarcato dal canto suo il primicerio dell’arciconfraternita e parroco di San Marco, don Renzo Giuliano. Ed ecco quindi che lunedì prossimo è in calendario l’omaggio da parte degli studenti nella chiesa di Sant’Ignazio a Campo Marzio e nella parrocchia San Luca al Prenestino.

Ma altri appuntamenti di rilievo accompagneranno l’evento: un primo convegno a cura dal Centro Studi Rosario Livatino dal titolo: “L’attualità del Beato Rosario Livatino”, si terrà mercoledì 18 gennaio presso la Biblioteca del Senato, alla presenza del segretario di Stato il cardinale Pietro Parolin. Il secondo convegno, dal titolo Beato Rosario Livatino: l’universale esempio del giusto. Dialoghi tra economia, fede e giustizia si terrà invece nella mattinata di giovedì 19 presso la sede nazionale di Confindustria.

A rendere omaggio al Beato, anche le opere del poeta pittore Tahar Ben Jelloun e dell’artista Piero Pizzi Cannella con quattro grandi tele che verranno esposte nella navata della Basilica di Stato di Santa Maria degli Angeli. Nella stessa Basilica, nella serata venerdì 20, si terrà il concerto Beatus vir – Vespri per un martire, alla presenza tra gli altri del cardinale vicario per la diocesi di Roma di papa Francesco Angelo De Donatis.

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