
Capita a tutti di vivere momenti di profonda solitudine - ICP
Capita a ognuno di noi. Ci sono giorni in cui tutto quello che facciamo sembra inutile, superfluo, superato. E non c’è amico o parente in grado di risollevarci, dobbiamo scendere nella profondità di noi stessi per trovare risposte a domande che sembrano vicoli ciechi. È successo, e continua a succedere, anche a grandi testimoni della fede, ai maestri dello spirito, con delle reazioni diverse da parte di ciascuno di loro. Con, però, un elemento comune, cioè la forza di alzare gli occhi al cielo, nella consapevolezza che, come dice san Paolo, è quando siamo deboli che in realtà siamo forti. A patto che non confidiamo unicamente sulle nostre forze ma sappiamo aprirci alla speranza e alla misericordia di Dio, chiedendogli di insegnarci a ragionare come Lui. Signore, «tienimi su il cuore» chiede in questa preghiera don Primo Mazzolari (1890-1959).
«Signore, non ne posso più:
la mia resistenza è agli estremi,
la mia fede viene meno
sotto le prove che incalzano.
Non comprendo più niente.
Ma per sostenere in pace
e rimanere vicino a chi soffre
non è necessario comprendere.
Non mi abbandonare, Signore,
tu che mi conosci e sai tutto di me
e di questo mio povero cuore di carne.
Tienimi su il cuore,
e aiutami a superare l'angoscia
che spesso il male mi dà.
Rinsaldami la certezza
che niente va perduto
del nostro patire perché è tuo
e ti appartiene
meglio di qualsiasi cosa nostra.
Aiutami a credere
che la tua misericordia
sta universalmente preparando
una giornata più buona a tutti».