giovedì 28 ottobre 2021
Le penitenzieria apostolica rinnova quanto già concesso lo scorso anno a motivo della pandemia
Il Papa al Cimitero Laurentino di Roma il 2 novembre 2018

Il Papa al Cimitero Laurentino di Roma il 2 novembre 2018 - Siciliani

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«La penitenzieria apostolica, ascoltate le varie suppliche recentemente pervenute da diversi Sacri Pastori della Chiesa, a causa dello stato di perdurante pandemia, conferma ed estende per l’intero mese di novembre 2021 tutti i benefici spirituali già concessi il 22 ottobre 2020» attraverso il decreto col quale «le indulgenze plenarie per i fedeli defunti venivano prorogate per tutto il mese di novembre 2020». Questo il contenuto del nuovo decreto pubblicato oggi, firmato dal penitenziere maggiore, il cardinale Mauro Piacenza, e dal reggente, monsignor Krzysztof Nykielm.

Esso rimanda, appunto, al decreto della penitenzieria apostolica dello scorso anno di cui è utile richiamare i punti principali. Ovvero: «L’indulgenza plenaria per quanti visitino un cimitero e preghino per i defunti anche soltanto mentalmente, stabilita di norma solo nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre, può essere trasferita ad altri giorni dello stesso mese fino al suo termine. Tali giorni, liberamente scelti dai singoli fedeli, potranno anche essere tra loro disgiunti».

Inoltre, «l’indulgenza plenaria del 2 novembre, stabilita in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti per quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e lì recitino il “Padre Nostro” e il “Credo”, può essere trasferita non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di Tutti i Santi, ma anche ad un altro giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli».

Infine, «gli anziani, i malati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa, ad esempio a causa di restrizioni imposte dall’autorità competente per il tempo di pandemia, onde evitare che numerosi fedeli si affollino nei luoghi sacri, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria purché, unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti, ad esempio le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario Mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita».

Nel nuovo decreto si afferma che «dalla rinnovata generosità della Chiesa i fedeli attingeranno certamente pii propositi e vigore spirituale per indirizzare la propria vita secondo la legge evangelica, in filiale comunione e devozione verso il Sommo Pontefice, visibile fondamento e pastore della Chiesa cattolica».

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