sabato 28 agosto 2021
Sarà offerto, questa domenica, alla Madonna di Oropa in occasione dell'Incoronazione come richiesta di essere da Lei custoditi.
I pezzetti di stoffa che compongono il "manto della misericordia"

I pezzetti di stoffa che compongono il "manto della misericordia" - Andrea Taglier

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Più che ritagli di lana o cotone, frammenti di vita. Messaggi di stoffa. Pezzettini che uniscono momenti e persone diverse, umori e storie che magari, altrimenti, neanche si parlerebbero. Dietro ogni tesserina, un attimo di gioia, il ricordo di una sofferenza grande, la testimonianza dell’amore.

Sono i pezzettini di tessuto che compongono il manto della misericordia offerto, questa domenica, alla Madonna di Oropa in occasione dell'Incoronazione. Lacrime e sorrisi che le monache dell’abbazia “Mater Ecclesiae” di Isola San Giulio (Novara) hanno avuto il compito di cucire insieme. Con il filo. E con la preghiera.

«Il manto – spiegano le religiose – è stato realizzato, per la parte interna, con tutti i pezzi di tessuto che sono stati donati alla Madonna di Oropa, quale segno di affidamento di tante persone alla sua protezione materna, e la raccolta è stata superiore oltre ogni previsione! Infatti sono arrivati al Santuario circa 15.000 pezzi di tessuto, di ogni tipo e ogni colore. I pezzi sono approdati all’isola e una buona organizzazione è stata fondamentale. Il manto ha preso forma e vita nel laboratorio di restauro».


realizzato con i pezzetti di tessuto donati dalla gente. Tagliati da abiti da sposa, tute da lavoro, copertine dei bambini. A unirli tutti insieme lavorando totalmente a mano, le monache dell’abbazia “Mater Ecclesiae” di Isola San Giulio: è stata un’occasione per dilatare il cuore alle necessità e ai desideri dei nostri fratelli

Un impegno così imponente avrà richiesto anche una grande organizzazione.

Innanzitutto è stato ideato e disegnato il modello. Poi c’era chi smistava i tessuti, chi sagomava il tassello in modo da valorizzarne il più possibile l’immagine, chi preparava la tesserina e chi le cuciva sulle varie strisce di tessuto che sono servite da supporto. Siamo arrivate ad avere 4 telai contemporaneamente in lavorazione, e tutto abbiamo fatto a mano! Infine, abbiamo cucito a tutto il manto e allo strascico il tessuto esterno, come a unire sotto un grande abbraccio tutte le storie, tutti i sorrisi, tutte le lacrime, desideri e speranze. Così le tesserine saranno attaccate alla Madonna e tutti saremo lì sotto il suo manto di candore: da lei protetti, Madre della Chiesa, Madre di tutti noi suoi figli. Proprio questo è il significato del manto che doniamo alla Madonna: il desiderio di essere a lei uniti e sotto il suo manto custoditi. Quante sorelle hanno partecipato al lavoro? Per la sua confezione hanno lavorato principalmente una decina di sorelle ma l’intera comunità si è lasciata coinvolgere con grande gioia e slancio, dando il proprio contributo di manodopera e di preghiera, in ogni momento disponibile. Fin da quando è giunta la proposta, l’adesione è stata corale: l’abbiamo sentita come una chiamata comunitaria a prendere parte ad un singolare evento di fede. Nonostante le preoccupazioni e gli imprevisti da risolvere, è emerso con tanta forza che questo lavoro è stato per noi un grande dono, un’occasione per dilatare il nostro cuore accogliendo le necessità, le sofferenze, i desideri dei nostri fratelli, che vediamo, per così dire, rappresentati nelle tante “tesserine” che abbiamo cucito.

Ogni pezzetto di stoffa racconta una storia. Storie che immagino siano entrate nella vostra preghiera.

Quelle “stoffe vissute” che sono arrivate in laboratorio hanno avuto per noi una “voce”, hanno raccontato una storia, hanno confidato una preoccupazione, un segreto. Per questo sono accolte innanzitutto nella nostra preghiera, e solo dopo sono state lavorate con forbici, ago e filo. E mentre le applicavamo sulla stoffa, ancor più abbiamo cucito quelle tesserine nel nostro cuore, come figli che la stessa Vergine Maria ci ha affidato non solo per il tempo di questo lavoro, ma per sempre. Figli di cui non vedremo mai il volto, né conosceremo la voce, ma che presentiamo al Signore, perché li colmi della sua benedizione.

Alla vigilia dell’incoronazione cosa chiedete alla Madonna?

Vivremo l’incoronazione rispettando la nostra vocazione claustrale, dal “sagrato” della nostra piccola isola in profonda comunione con il Santuario, nella persona del vescovo di Biella, Farinella, del rettore don Berchi e di tutti coloro che hanno collaborato. Vivremo in comunione con tutti i fedeli, con quelli che sentiamo “cuciti” nel nostro cuore e con quelli che non conosciamo, desiderando che tutti possano essere condotti per mano dalla Regina della pace. In questo tempo solcato dalle fatiche della pandemia, in questo tempo dove le guerre straziano il nostro cuore, mai come ora abbiamo davvero bisogno di pace e di dimorare, sicuri e insieme, sotto il manto di una Madre, di una Regina.



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