A Roma da tutto il mondo per i santi della porta accanto
di Redazione
Leone XIV presiederà domani mattina le sue prime canonizzazioni: quelle dei due giovani italiani. Che hanno richiamato nella Capitale migliaia di ragazzi. Ecco perché ci sono andati

Sulla facciata della Basilica di San Pietro campeggiano due ritratti. A sinistra, in giacca e cravatta, quello di Pier Giorgio Frassati, giovane alpinista e terziario domenicano torinese morto nel 1925 all’età di 24 anni per una meningite virale. A destra, vestito di una polo rossa, quello di Carlo Acutis, studente milanese stroncato nel 2006 all’età di 15 anni da una leucemia fulminante. Entrambi sorridono e guardano verso la piazza, attendendo la folla di fedeli che dalle 10 di domani festeggerà la loro canonizzazione, la prima presieduta da Leone XIV.
«Sembrano ragazzi della porta accanto – commenta con gli occhi rivolti ai due stendardi Luca Antonini, venuto da Ascoli Piceno –. Vedere dei santi così giovani mi ricorda che tutti, nel quotidiano, possiamo esserlo. Da papà, mi fa impressione che avessero 15 e 24 anni: nei loro occhi vedo i miei figli». Come Antonini, altre decine di migliaia di fedeli hanno deciso di accorrere a Roma per la celebrazione, che attendono da mesi: Carlo Acutis, il primo santo “millennial”, doveva essere canonizzato lo scorso 27 aprile, ma la morte di papa Francesco obbligò la Santa Sede a scegliere una nuova data. Che Leone XIV ha fissato per questa domenica, unendo la sua celebrazione a quella del beato Frassati, inizialmente prevista per lo scorso 3 agosto.
Eppure, nonostante i rinvii e l’inizio dell’anno scolastico alle porte, migliaia di giovani studenti affolleranno la Capitale per festeggiare. Molti sono già arrivati nei giorni scorsi e oggi: «Abbiamo deciso di prendere un autobus da Milano, perché non potevamo mancare – racconta Elena (nome di fantasia), 16 anni –. Abbiamo trascorso tutta la notte in viaggio, facendo sosta ogni ora. Ma finalmente ci siamo». Al suo fianco si trova Giovanni, un ragazzo appena maggiorenne con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd): «Da anni fatico a fare amicizia – confessa – perché molti compagni si allontanano al primo confronto con la mia neurodivergenza. Ma l’esempio di Carlo Acutis mi ha aiutato a conoscere nuove persone, ad allontanare quelle sbagliate e ad affrontare le difficoltà». In piazza San Pietro, il ragazzo sventolerà la sciarpa con il volto del santo, che la diocesi ambrosiana ha preparato per l’occasione: «Ho conosciuto Carlo quando ero in prima media – racconta sorridendo – e immediatamente mi ha colpito quanto sia riuscito a resistere nella fede nonostante tutti gli ostacoli, fino alla morte. Oggi per me la sua canonizzazione è un trionfo, festeggio come se avesse vinto la mia squadra del cuore».
In molti cantano e pregano già stasera di fronte alla Basilica Vaticana. L’entusiasmo è «contagiante», spiegano Marisa e Tommaso, che accompagnano la famiglia da Milano a Roma per la duplice canonizzazione. A un gruppo di scout che siedono al loro fianco, invece, Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati hanno sconvolto tutti i piani: «Avevamo organizzato il viaggio dalla nostra Lentini, in provincia di Siracusa, per partecipare al Giubileo, ma abbiamo deciso di restare per la canonizzazione – spiega Carmelo, accompagnatore del gruppo –. Questi due nuovi santi sono un esempio del fatto che seminare bene fa sempre raccogliere frutti».
Ma, tra i tanti italiani, oggi in San Pietro sventoleranno anche molte bandiere di pellegrini stranieri, già arrivati da ogni parte del mondo. Alcune delle loro nazionalità le ha elencate ieri Leone XIV, accogliendoli durante l’udienza giubilare: Senegal, Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, Argentina e Messico. «Siamo qua per ringraziare la Chiesa per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati, perché è un riferimento per la nostra scuola di Madrid – spiega don Carlos, docente al collegio Stella Maris La Gavia –. Sul suo esempio accompagniamo i nostri ragazzi ogni mese in montagna: lui e Carlo sono santi molto vicini allo stile di vita dei giovani, che rimangono affascinati dalle scelte forti». Altri pellegrini da oltreoceano, invece, confessano di aver programmato per ben due volte il viaggio dedicato a Carlo Acutis, dopo il rinvio dello scorso 27 aprile: «La sua vita mi ha messo voglia di mettercela tutta per vivere ogni giorno da santa – racconta Camila, 22 anni, da Buenos Aires –. Vedere le sue foto a colori mi fa capire che la sua storia è vera e che lui è vicino a me, quindi posso farcela anch’io: i suoi gesti quotidiani rendono la mia fede più facile». Molti giovani stranieri raccontano anche di essere rimasti affascinati dal rapporto dei due santi con l’Eucarestia: «Da quando ho conosciuto Frassati e Acutis – spiega Mariella, 25 anni, venuta a Roma da Monterrey in Messico – mi è cresciuta la voglia di stare vicina a Gesù Eucaristia. Per questo, oggi, fare la Comunione assieme a loro sarà due volte più bello».
Ma, tra i tanti italiani, oggi in San Pietro sventoleranno anche molte bandiere di pellegrini stranieri, già arrivati da ogni parte del mondo. Alcune delle loro nazionalità le ha elencate ieri Leone XIV, accogliendoli durante l’udienza giubilare: Senegal, Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, Argentina e Messico. «Siamo qua per ringraziare la Chiesa per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati, perché è un riferimento per la nostra scuola di Madrid – spiega don Carlos, docente al collegio Stella Maris La Gavia –. Sul suo esempio accompagniamo i nostri ragazzi ogni mese in montagna: lui e Carlo sono santi molto vicini allo stile di vita dei giovani, che rimangono affascinati dalle scelte forti». Altri pellegrini da oltreoceano, invece, confessano di aver programmato per ben due volte il viaggio dedicato a Carlo Acutis, dopo il rinvio dello scorso 27 aprile: «La sua vita mi ha messo voglia di mettercela tutta per vivere ogni giorno da santa – racconta Camila, 22 anni, da Buenos Aires –. Vedere le sue foto a colori mi fa capire che la sua storia è vera e che lui è vicino a me, quindi posso farcela anch’io: i suoi gesti quotidiani rendono la mia fede più facile». Molti giovani stranieri raccontano anche di essere rimasti affascinati dal rapporto dei due santi con l’Eucarestia: «Da quando ho conosciuto Frassati e Acutis – spiega Mariella, 25 anni, venuta a Roma da Monterrey in Messico – mi è cresciuta la voglia di stare vicina a Gesù Eucaristia. Per questo, oggi, fare la Comunione assieme a loro sarà due volte più bello».
Ma nella folla in San Pietro, domani, saranno presenti anche molti religiosi, suore e preti che si dicono ispirati dalla fede di due laici: «Sono ragazzi che ci insegnano a prendere il cristianesimo seriamente, ma non seriosamente – commenta suor Chiara, 26 anni –. Ispirano anche me: non basta essere buone suore, o sante o niente!».
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