martedì 20 settembre 2022
Il vescovo emerito di Hong Kong deve rispondere di presunte collusioni con forze straniere. Del suo caso ha parlato il Papa di ritorno dal Kazakistan
Il cardinale Joseph Zen in un'immagine del 22 maggio scorso

Il cardinale Joseph Zen in un'immagine del 22 maggio scorso - Ansa

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È stato rinviato di due giorni il processo al cardinale Joseph Zen Ze-kiun e a cinque esponenti del fronte democratico di Hong Kong. Il dibattimento, segnala AsiaNews, doveva iniziare ieri alla Corte di West Kowloon ma la giudice Ada Yim Shun-yee ha contratto il Covid-19.

Zen, vescovo emerito di Hong Kong, deve rispondere di presunte collusioni con forze straniere. Per questo il porporato novantenne fu arrestato nel maggio dell’anno scorso e poi posto agli arresti domiciliari.

Del suo caso ha parlato il Papa giovedì scorso di ritorno dal Kazakistan, inserendolo in un discorso più ampio sui rapporti con Pechino. «Qualificare la Cina come antidemocratica io non me la sento, perché è un Paese così complesso – aveva detto il Pontefice –. Sì, ci sono cose che a noi sembrano non essere democratiche, è vero. Il cardinale Zen andrà a giudizio in questi giorni, credo. E lui dice quello che sente, e si vede che ci sono delle limitazioni lì». Ieri sulla vicenda è intervenuto anche il cardinale Marcello Semeraro. «Il cardinale Zen – ha detto il prefetto del Dicastero delle cause dei santi – mostra che essere cristiani non è una cosa facile».

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