sabato 7 novembre 2020
L’acqua è in stretto legame al doppio principio di corresponsabilità e sussidiarietà, per un uso sostenibile dell’acqua stessa e perché non sia sprecata o inquinata
Acqua, bene prezioso di tutti

Acqua, bene prezioso di tutti - Pixabay

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La Presidenza della C.E.I. invita a celebrare in tutte le diocesi di Italia la «Giornata del ringraziamento» nella seconda domenica di novembre, sua data tradizionale. La «Giornata del ringraziamento», che si celebra nella seconda domenica di novembre, destinata a render grazie a Dio per i doni della terra, ha lontane origini nelle tradizioni religiose del nostro popolo, ed è stata promossa, con lodevole iniziativa, negli anni da movimenti sociali di ispirazione cristiana. Lo spiega la Conferenza episcopale italiana sul sito Chiesacattolica.it che ricorda come sia necessario, oggi più che mai, richiamare gli uomini alla lode di Dio, datore di ogni bene, alla valorizzazione e alla giusta distribuzione dei doni della terra, al rispetto dell'ambiente naturale e alla solidarietà con quelli che lavorano.

Caro direttore,
l’acqua è dono e benedizione di Dio, per la sua caratteristica originaria quale bene universale e quale formidabile veicolo di solidarietà e di giustizia, nel rispetto dell’integrità dell’atto creativo di Dio. L’acqua è la risorsa naturale insostituibile assieme all’aria che respiriamo. L’acqua è in stretto legame al doppio principio di corresponsabilità e sussidiarietà, per un uso sostenibile dell’acqua stessa e perché non sia sprecata o inquinata. Oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile e oltre 4 miliardi non hanno servizi igienici sicuri. Se l’acqua è un bene comune, pubblico e globale, tutti hanno diritto all’accesso all’acqua nella quantità e nella qualità necessarie alla vita e alle attività economiche. È il cuore dell’autorevole Messaggio dedicato all’acqua e agli uomini e alla donne della terra da parte dei vescovi italiani in occasione della 70ª Festa del Ringraziamento.

L’acqua è un bene fondamentale per l’esistenza e lo sviluppo dell’agricoltura che da sempre guarda alla siccità come una minaccia tra le più gravi, ma anche ai mutamenti climatici che stanno condizionando la vita sul pianeta. Se la vita viene dall’acqua, l’agricoltura si fa dove c’è acqua. Eppure siamo di fronte alla minaccia di uno sfruttamento insostenibile delle risorse idriche. Vanno favorite le diverse funzioni connesse con l’agricoltura quali la cattura e lo stoccaggio del carbonio, la manutenzione, il recupero e il riciclaggio delle acque dei territori potenziando la rete di invasi e bacini aziendali.

Le acque superficiali raccolte e regimentate sarebbero sufficienti a soddisfare sia le esigenze di acqua potabile, sia quelle relative all’irrigazione, come più volte ricordato dalla Coldiretti. E però non possiamo non constatare l’inefficienza e la scarsa manutenzione delle reti idriche di distribuzione che fanno sprecare molta acqua.
Grazie alla direttiva quadro sull’acqua, l’Europa comunitaria ha intrapreso un percorso virtuoso di tutela e di miglioramento della qualità dei corpi idrici in direzione di un uso sostenibile delle risorse ambientali, per una gestione corretta delle attività umane, da quelle industriali a quelle energetiche e agricole. Sono dichiarazioni di intenti importanti anche se ancora con una insufficiente assunzione di obblighi.

Nel loro Messaggio, i nostri vescovi esprimono vicinanza agli uomini e alle donne della terra, «sapendo che dal loro generoso lavoro dipende in misura determinante il benessere della popolazione». La crisi economica mondiale innescata dalla pandemia causata dal Covid-19 ha avuto notevoli ripercussioni anche sul settore agricolo. Molti comparti sono in sofferenza nella filiera agricola e mettono a dura prova la continuità produttiva nelle nostre campagne, secondo l’allarme di Coldiretti.

In particolare la carenza di manodopera, il blocco delle esportazioni per alcuni prodotti, i troppi prodotti stranieri sugli scaffali, la chiusura di molte attività commerciali, le tensioni geopolitiche. Non si può tacere inoltre il comportamento scorretto e speculativo di chi vuole trarre benefici in un momento così delicato per le attività dei produttori agricoli azzerando i loro guadagni. Determinante è la collaborazione dei cittadini consumatori ad acquistare cibo "Made in Italy". È una risposta coerente con i valori e le tradizioni del cibo prodotto dalle nostre campagne.

La Chiesa, nella sua missione, continua a richiamare lo stretto legame tra l’acqua e il bene della persona umana, tra l’acqua e il bene comune e tiene alta l’attenzione verso l’etica della responsabilità e della cooperazione, per una feconda condivisione di un bene così prezioso del creato. Ma tutti dobbiamo aver chiaro che l’impatto della diffusione del virus può essere devastante per l’agricoltura italiana se non viene riconosciuto il suo ruolo, le sue potenzialità e salvaguardata la funzione primaria dei suoi processi produttivi.

Paolo Bonetti, sacerdote, è consigliere ecclesiastico Coldiretti




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