venerdì 19 giugno 2015
​All'indomani della presentazione dell'enciclica, il plauso del mondo (LA SINTESI). Obama: ne parlerò a settembre con il Papa nell'incontro alla Casa Bianca. Domenica marcia verso San Pietro delle organizzazioni ambientaliste. Il telegramma di Francesco al convegno di Greenaccord all'Aquila.
Islam e santi, le 10 curiosità dell'Enciclica | Ambiente, ciò che l'uomo deve e non deve fare
IL TESTO INTEGRALE DELL'ENCICLICA (Pdf
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Un plauso generale, una soddisfazione, un sospiro di sollievo e una speranza. Sono state variegate ma all'unisono le reazioni all'Enciclica del Papa Laudato si' presentata ieri in Vaticano. Uno dei primi commenti giunti è stato quello del segretario generale Ban Ki-moon, che pochi mesi fa era venuto in Italia per incontrare, tra le altre personalità, il Papa e parlare con lui di clima e di riscaldamento globale. Ban Ki-moon ha dato il benvenuto all'enciclica e ha invitato i governi ad adottare quest'anno alla conferenza sul clima di Parigi un accordo "ambizioso" contro il cambiamento climatico. "L'enciclica mette in evidenza che il cambiamento climatico è una delle principali sfide che affronta l'umanità e che è una questione morale che richiede un dialogo rispettoso con tutte le parti della società", afferma Ban Ki-moon. Si è fatta sentire anche la voce di Francois Hollande da Parigi. "L'enciclica di Papa Francesco - si legge in una nota diffusa dall'Eliseo - rimette la sfida ecologica in una prospettiva umanistica e ricorda al mondo" l'esigenza di "solidarietà per il proprio destino". Dall'Italia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di "una visione integrale della questione ecologica. Guarda lontano, al futuro delle prossime generazioni e alla stessa sopravvivenza della Terra, 'casa comune' di tutti gli uomini. Si tratta di un contributo indirizzato a tutti, credenti e non credenti, che è molto impegnativo soprattutto per chi ha responsabilità politiche, economiche e sociali".

Grande interesse anche da parte di Barack Obama, che discuterà dei temi dell'enciclica con papa Francesco, quando il pontefice si recherà in visita alla Casa Bianca a settembre. "Mentre ci prepariamo ai negoziati globali sul clima a Parigi di dicembre, è mia speranza che tutti i leader mondiali - e tutti i figli di Dio - riflettano sull'invito di papa Francesco a prendersi cura della nostra casa comune", afferma Obama.

Il messaggio del documento del Papa nel giro di poche ore, come era prevedibile, è deflagrato tra le associazioni ambientaliste: dal Wwf a Greenpeace passando per il mondo delle Ong. Molte di loro domenica 28 giugno marceranno verso piazza San Pietro per salutare il Pontefice e la sua Laudato si'.E dell'impegno necessario dei Grandi ha parlato il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi: la tutela e la salvaguardia dell'ambiente devono entrare nelle attività quotidiane di ciascuno, ma devono essere anche il principio guida per le scelte politiche a qualunque livello. "La preoccupazione per la natura non può non toccarci, icristiani non possono restare indifferenti e in disparte - hadetto il cardinale aprendo i lavori dei XI Forum  dell'informazione cattolica per la custodia del creato, organizzato da Greenaccord, l'associazione dei giornalisti cattolici specializzati in temi ambientali.

Per quanto riguarda invece l'impegno dei politici, e tutte lepersone al lavoro nei diversi snodi della vita pubblica, il cardinale ha detto: "La politica, quella alta, non può esimersi, in qualsiasi decisione viene presa, sia internazionale, sia regionale, sia locale, di vagliarla sotto il profilo ambientale e della sostenibilità. Penso all'utilizzo del suolo, ai piani regolatori, ai criteri di edificazione, alle aree verdi, allescelte che riguardano la salute dei cittadini, la vivibilità delle città, la qualità dell'aria".Allo stesso convegno Papa Francesco ha fatto arrivare un telegramma, in cui si legge che dobbiamo essere "pronti a ostacolare i segni di distruzione e di morte che accompagnano il cammino dell'Umanità". Il Pontefice infine ricorda che "il Creato è un dono meraviglioso di Dio perché sia utilizzato a beneficio di tutti" e per questo bisogna "riflettere sulla comune responsabilità di custodi della creazione e del disegno di Dio iscritto nella natura".
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