lunedì 25 marzo 2024
I momenti difficili capitano a tutti. E l'arrivo dei giorni di festa spesso acuisce la solitudine di chi si sente vuoto. Un'esperienza che la mistica francese Marie Noël ha reso poesia. E preghiera
In fondo al tunnel c'è sempre la luce

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Siamo entrati nella Settimana Santa e l’avvicinarsi della Pasqua fa sì che le famiglie, divise dal lavoro e dallo studio, tornino a riunirsi. O almeno ci provino. Un’opportunità bellissima ma che rischia di far sentire ancora più solo chi vive un momento difficile. Situazione in cui si è trovata anche la poetessa spirituale Marie Noël che si rivolge a Dio dicendo: non ho più nulla, non sono più niente. Il senso di vuoto la spinge a cercare aiuto nelle braccia misericordiose del Padre. Dalla sofferenza è nata questa invocazione.

«La storia della mia anima è la storia del grano. In primavera ero erba al vento, ero fiore, ero gioco e gioia. Allora, mio Dio, vi amai.In estate il mio grano è maturato e vi ho dato qualche opera. In autunno l’ho perso! Non ho più niente da darvi.

Non sono più fiore né grano. Non sono più io né niente che mi rassomigli. Di rottura in rottura eccomi ridotta in polvere; eccomi grano battuto, farina macinata, eccomi pane impastato, cotto, masticato, distrutto.

Non è rimasto niente di me. O mio Dio, non ho più da darci né fiore, né frutto, Né cuore, né opere; più altro che un povero boccone di pane secco. Il vostro pane, come Voi siete il mio».

Note biografiche

Nata ad Auxerre, in Francia, il 16 febbraio 1883 Marie Melanie Noël in realtà di cognome faceva Rouget. Decise di chiamarsi Noël alla morte improvvisa del fratellino dodicenne avvenuta il giorno di Natale (Noël in francese). Quella tragica vicenda, assieme a una grande delusione sentimentale la segnò fortemente. Poetessa spirituale di grande profondità, Marie Noël morì il 23 dicembre 1967. Per lei è stata avviata la causa di beatificazione.

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