mercoledì 22 settembre 2021
Dedicato al progetto per gli adolescenti promosso dal Servizio Nazionale per la pastorale giovanile, insieme all’Ufficio Catechistico Nazionale e all’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia
Pastorale giovanile, è online il nuovo sito semedivento.it
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È online www.semedivento.it, il sito dedicato al progetto per gli adolescenti promosso dal Servizio Nazionale per la pastorale giovanile, insieme all’Ufficio Catechistico Nazionale e all’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia.

Pensato per sostenere le comunità nell’accompagnamento degli adolescenti, “Seme diVento” vuole essere uno strumento per la formazione. Al sussidio cartaceo, che contiene le premesse e la struttura di base dell’iniziativa, si affianca ora il sito che offre approfondimenti, materiale per gli incontri, schede operative per il tempo ordinario, per i tempi forti, ma anche per la famiglia e in particolare per gli educatori.

Il progetto si presenta come un itinerario in divenire: a un iniziale “anno zero”, dedicato alla rilettura condivisa del tempo della pandemia, seguiranno altri tre anni di progettazione. “Viviamo un tempo dove siamo costretti a lavorare in emergenza: in altri momenti avremmo pianificato il progetto in altro modo; oggi si lavora a distanza, di corsa, ma soprattutto in un contesto dove niente può continuare come se nulla fosse. Così sono l’educazione e l’accompagnamento dell’adolescenza, terreno fertile e distratto e perciò esigente di nuovi atteggiamenti”, sottolinea don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della CEI.

Il titolo dell’iniziativa fa riferimento all’adolescenza come a un tempo di semina e, con un gioco di parole, ricorda che il termine “diVento” non indica solo il divenire, ma anche l’idea di una formazione che tiene conto dell’aspetto umano e del vento dello Spirito che rinnova la vita. “La follia del Vangelo e (dunque) dei cristiani – rileva ancora don Falabretti – sta nel credere che la semina non è mai un gesto calcolato: duemila anni fa si allargava il braccio per buttare il seme più lontano possibile; oggi i macchinari ‘appoggiano’ il seme dove deve andare. Ma non cambia nulla: ciò che accadrà nella terra sarà un miracolo sempre imprevedibile”.

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