Il Papa: «La mia Bibbia? Vecchia ma amata»
di Redazione
Nella prefazione a una Bibbia per ragazzi invita a "tenerla in mano, leggerla in compagnia. Mi farete felici".

"Volete farmi felice? Leggete la Bibbia". Così Papa Francesco si rivolge ai giovani, nella prefazione per una edizione della Bibbia destinata ai ragazzi, i quali hanno collaborato a discutere e scriverne i commenti, e che La Civiltà cattolica ha pubblicato oggi. La Bibbia, dice Francesco, è "un libro come un fuoco, un libro nel quale Dio Parla". Quella che avete, continua, "mi piace molto: è così vivace, così ricca di testimonianze di santi, di giovani, che fa venir voglia di leggerla d'un fiato, dall'inizio fino all'ultima pagina. E poi...? Poi la nascondete, sparisce sul ripiano di una libreria, magari dietro, in terza fila, finendo per riempirsi di polvere. Finchè un giorno i vostri figli la venderanno al mercatino dell'usato. No: questo non può essere!", ammonisce il Pontefice. La Bibbia non è fatta per essere messa su uno scaffale, piuttosto è fatta per essere tenuta in mano, per essere letta spesso, ogni giorno, sia da soli sia in compagnia, invita il Papa nella prefazione. "Del resto in compagnia fate sport, andate a fare shopping; perché allora non leggere insieme, in due, in tre o in quattro, la Bibbia? Magari all'aperto, immersi nella natura, nel bosco, in riva al mare, la sera al lume di una candela... farete un'esperienza potente e sconvolgente. O forse avete paura di apparire ridicoli di fronte agli altri?".E poi, qualche altro consiglio di lettura: "Leggete con attenzione. Non rimanete in superficie, come si fa con un fumetto!".Quanto alla sua personale Bibbia, Francesco racconta che è "vecchia" e "sciupata" ma "per niente al mondo la darei via". "Miei cari giovani amici se voi vedeste la mia Bibbia, forse non ne sareste affatto colpiti.Direste: 'Cosa? Questa è la Bibbia del Papa? Un libro così vecchio, così sciupato!'. Potreste anche regalarmene una nuova, magari anche una da 1.000 euro: no, non la vorrei. Amo la mia vecchia Bibbia, quella che ha accompagnato metà della mia vita. Ha visto la mia gioia, è stata bagnata dalle mie lacrime: è il mio inestimabile tesoro. Vivo di lei e per niente al mondo la darei via".Tocante il passaggio in cui il Papa racconta il suo modo di pregare: "Voglio confidarvi come leggo la mia vecchia Bibbia: spesso la prendo, la leggo per un po', poi la metto in disparte e mi lascio guardare dal Signore. Non sono io a guardare Lui - spiega il Papa -, ma Lui guarda me: Dio è davvero lì, presente. Così mi lascio osservare da Lui e sento - e non è certo sentimentalismo -, percepisco nel più profondo ciò che il Signore mi dice. A volte non parla: e allora non sento niente, solo vuoto, vuoto, vuoto... Ma, paziente, rimango là e lo attendo così, leggendo e pregando"."Prego seduto, perché mi fa male stare in ginocchio. Talvolta, pregando, persino mi addormento, ma non fa niente: sono come un figlio vicino a suo padre, e questo è ciò che conta". Infine, un passaggio su come la Bibbia oggi viene vissuta in certe parti del mondo: "Oggi, ancor più che agli inizi della Chiesa, i cristiani sono perseguitati; qual è la ragione? Sono perseguitati perché portano una croce e danno testimonianza di Cristo; vengono condannati perché possiedono una Bibbia. Evidentemente la Bibbia è un libro estremamente pericoloso, così rischioso che in certi Paesi chi possiede una Bibbia viene trattato come se nascondesse nell'armadio bombe a mano!". La Bibbia - sottolinea Papa Francesco - non è "un capolavoro letterario" né "una raccolta di antiche e belle storie". "In tal caso, bisognerebbe dire ai molti cristiani che si fanno incarcerare e torturare per la Bibbia: 'Davvero stolti e poco avveduti siete stati: è solo un'opera letteraria!'».
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