mercoledì 19 febbraio 2020
La Messa presieduta dal presidente della Cei prima dell'inizio dell'Incontro "Mediterraneo, frontiera di pace". L'invito del cardinale: vediamo nell'altro il nostro fratello
I primi vescovi arrivati a Bari per l'incontro sul Mediterraneo

I primi vescovi arrivati a Bari per l'incontro sul Mediterraneo - Avvenire

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Comincerà con l’invocazione dello Spirito Santo il “G20” dei vescovi del Mediterraneo a Bari. E non poteva essere altrimenti per un forum che somiglia quasi a un Sinodo e ne adotta lo stile e il metodo. Alle 16 di questo pomeriggio i 58 pastori dei venti Paesi affacciati sul grande mare apriranno l’evento nel Castello svevo che ospita i lavori dell’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace” promosso dalla Cei. E’ la prima volta che i pastori dell’intero bacino si ritrovano insieme. Con un obiettivo: cercare nuove vie di riconciliazione fra i popoli. «Sono convinto che la pace nel mondo dipenda dalla pace nel Mediterraneo», spiega il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, al termine della Messa presieduta questa mattina nella Cattedrale di Bari con i primi venti vescovi delegati arrivati nel capoluogo pugliese (gli altri stanno giungendo in queste ore).

La Messa presieduta dal cardinale Bassetti con i vescovi del Mediterraneo

La Messa presieduta dal cardinale Bassetti con i vescovi del Mediterraneo - Avvenire

E lo Spirito Santo è invocato già durante la celebrazione nella cripta del Duomo. Bassetti chiede che il Paraclito «scenda abbondante» sull’incontro. E aggiunge che «il popolo di Dio ci sta seguendo». Nell’omelia il cardinale, che ha ideato l’iniziativa, ricorda che la «vera guarigione» dei cuori e delle menti si compie «quando riusciamo a vedere nell’altro, chiunque esso sia, l’immagine di Dio». E cita san Giacomo per dire che «la religione vera e senza macchia, davanti a Dio Padre, è questa: soccorrere chi è nella sofferenza e non lasciarsi contaminare dal mondo». Davanti ai vescovi Bassetti sollecita a «osservare gli altri con occhi nuovi». Perché, chiarisce, «spesso abbiamo del prossimo una visione sfuocata». E in un certo senso è l’intento dell’appuntamento pugliese: entrare nei problemi del Mediterraneo abbandonando il proprio punto di vista, calandosi nella complessità della realtà e della storia, per trovare risposte che non siano deformate da pregiudizi o da schematismi (magari tipici dell’Occidente che pensa di avere in tasca soluzioni a buon mercato). Da qui l’invito. «C’è bisogno di vedere con gli occhi di Cristo – afferma Bassetti -. C’è bisogno di uno sguardo di misericordia e di compassione: lo stesso che Gesù ha avuto verso le folle che lo seguivano e che ci insegna a riconoscere il Signore nei nostri fratelli e a prendercene cura».

I vescovi del Mediterraneo durante la Messa nella Cattedrale di Bari

I vescovi del Mediterraneo durante la Messa nella Cattedrale di Bari - Avvenire

La Messa si conclude con il richiamo a Maria. Perché nella cripta si trova l’icona della “Madonna di Costantinopoli”, invocata con il titolo di “Odegitria” che, sottolinea l’arcivescovo di Bari-Bitonto, Francesco Cacucci, vuol dire «colei che indica la via». Un’immagina «cara a papa Francesco», aggiunge l’arcivescovo, che fa comprendere anche perché sia stata scelta Bari come sede dell’evento Cei: è una città ponte che collega Oriente e Occidente e che “connette” l’intero Mediterraneo.

I vescovi del Mediterraneo durante la Messa nella Cattedrale a Bari

I vescovi del Mediterraneo durante la Messa nella Cattedrale a Bari - Avvenire



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