mercoledì 9 dicembre 2020
Convalescente a seguito del contagio da Covid-19, il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve ha rivolto un primo messaggio di Avvento alla comunità diocesana
Il cardinale Bassetti: sarà un Natale particolare, ma non più triste
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Convalescente a seguito del contagio da Covid-19, il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti ha rivolto un primo messaggio di Avvento alla comunità diocesana attraverso un audio-video qui ripreso dal canale Youtube del settimanale diocesano La Voce.

Qui di seguito il testo dell'intervento.

«Cari sacerdoti, cari fratelli e sorelle – esordisce il cardinale nel messaggio –, ormai da qualche giorno sono convalescente qui in episcopio, e vedo che lentamente la salute sta tornando, e certi guai causati dal Covid stanno, un po’ alla volta, scomparendo.

Ringrazio il Signore perché così ha voluto: che io rimanessi in vita, e soprattutto perché mi ha restituito a voi, alla mia gente.

Avendo più tempo in questo periodo, la mia preghiera, la mia offerta è per voi, è per le famiglie, soprattutto dove ci sono dei malati. È per le famiglie dove ci sono i bambini piccoli. È per le famiglie che, per un motivo o un altro (ne soffro anch’io, e soffro con loro), hanno dei disagi economici. Pensiamo davvero che si provveda, in tutti i sensi, per il bene comune della società, e nessuno abbia a soffrire».

«Ci stiamo preparando al Natale – prosegue il cardinale –, un Natale molto particolare, ma non più triste. È un Natale con meno luci, con meno alberi, con meno presepi, con meno pranzi, con meno festa, ma questo il Signore lo permette perché diventi più trepida la nostra attesa. Avvento vuol dire Gesù che viene. E se Lui viene non possiamo stare fermi. Nella condizione in cui ci troviamo dobbiamo andargli incontro con amore, perché Lui ha la luce che illumina il mondo, Lui viene a salvarci… Natale è andare incontro a Gesù, mettendo la nostra vita nelle sue mani».

«Durante il primo lockdown - quando per la prima volta fummo assaliti da questo morbo che conoscevamo ancora meno di ora, ed eravamo costretti a stare chiusi in casa, ed erano limitati al minimo anche i servizi religiosi - , tutte le settimane vi scrivevo una lettera per sostenere la vostra speranza, perché aveste il conforto del vostro Pastore, perché sentiste un cuore che batte accanto al vostro. E perché questo avvenga ancora, dal momento che purtroppo la pandemia non è finita, dalla prossima settimana comincerò a scrivervi nuovamente delle lettere, fino a tutto il periodo natalizio. Perché sappiate che io sono con voi, che cammino con voi, e che voglio davvero entrare in tutte le case, in ogni situazione; soprattutto accanto ai più malati, ai più poveri, per fare il mio Natale con voi. Buon Avvento! Buon Natale!».

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