mercoledì 10 dicembre 2014
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Schiava. E poi santa «Vedendo il sole, la luna e le stelle, dicevo tra me: "Chi è mai il Padre di queste belle cose?". E provavo una grande voglia di vederlo, di conoscerlo e di prestargli omaggio». Nacque in uno sperduto villaggio in Sudan, Bakhita, la bambina di colore che approdò in Italia dopo vicende assurde che ancora oggi si ripetono. A 7 anni venne rapita dai mercanti di schiavi che più volte la vendettero nei mercati di El Obeid e Khartum. Alla fine venne acquistata dal console italiano che, al ritorno in patria, la portò con sé. Allo sbarco a Genova il diplomatico donò la ragazza ai coniugi De Michieli, i quali ebbero una bimba che venne affidata alle cure di Bakhita. In occasione di un viaggio, lasciarono la figlia e la bambinaia presso le suore canossiane a Venezia. Ed è qui che la giovane conobbe quel Dio la cui presenza fin da bambina sentiva nel cuore. Ritornò la padrona per riprendersi la bambina e la schiava. Bakhita, tuttavia, fu irremovibile. Aveva ormai deciso di restare con le canossiane. Dopo alcuni mesi di catecumenato ricevette i sacramenti dell'iniziazione cristiana. Quel giorno la sua gioia era incontenibile. Più tardi la si vide spesso baciare il fonte battesimale e ripetere: «Qui sono diventata figlia di Dio!». L'8 dicembre del 1896 emetteva i voti che la consacravano per sempre al Signore. Trascorse il resto della vita nella casa delle canossiane a Schio. La sua umiltà e la sua semplicità conquistavano piccoli e grandi. Amava ripetere: «Siate buoni, amate il Signore, pregate per quelli che non lo conoscono». Morì l'8 febbraio del 1947 e appena si sparse la notizia una grande folla accorse per vedere e venerare l'ultima volta la "Madre Moretta". Fu canonizzata nel 2000 da Papa Wojtyla. Gli altri santi. Girolamo Emiliani, fondatore (1486-1537); Beata Giuseppina Gabriella Bonino 81843-1906) Letture. «Facciamo l'uomo a nostra immagine» (Genesi 1,20-2,4a); «O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!» (Salmo 8); «Annullate la parola di Dio con la tradizione» (Marco 7,1-13)
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