mercoledì 19 maggio 2021
Dal lavoro intrapreso per la prima volta insieme dai consigli nazionali delle due associazioni, un documento per rispondere all’invito del Pontefice
Una classe al lavoro

Una classe al lavoro - Ansa

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Per la prima volta nella lunga storia delle due associazioni, i consigli nazionali dell’Azione cattolica e dell’Agesci (Associazione Guide e Scouts cattolici italiani) hanno intrapreso un percorso di lavoro comune, un cammino di condivisione e progettazione relativo al tema dell’impegno educativo. Ne è nato il documento Un “noi” generativo. Agesci e Ac insieme per il Patto Educativo Globale, consultabile sui siti ufficiali delle associazioni, che vuole essere una risposta all’appello del Papa a promuovere, appunto, un “Patto globale per l’educazione”, un invito per tutti a creare alleanze educative che suscitino risposte nuove per le sfide di questo tempo.

“Global compact on education” è il titolo del grande convegno che era stato programmato in prima istanza per il 14 maggio 2020, promosso e organizzato dalla Congregazione per l’educazione cattolica, e che si è poi realizzato il 15 ottobre 2020 nell’aula magna della Pontificia Università Lateranense ma in modalità ridotta a causa della pandemia. Il 12 settembre 2019 Francesco in un messaggio che presentava l’iniziativa aveva scritto che «mai come ora c’è bisogno di unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna». Nel videomessaggio registrato per l’appuntamento del 15 ottobre 2020, sempre Bergoglio aveva poi invitato a un lavoro collettivo su sette punti: «mettere al centro di ogni processo educativo formale e informale la persona», «ascoltare la voce dei bambini, dei ragazzi e dei giovani», «favorire la piena partecipazione delle bambine e delle ragazze all’istruzione», «vedere nella famiglia il primo e indispensabile soggetto educatore», «educare ed educarci all’accoglienza, aprendoci ai più vulnerabili ed emarginati», «impegnarci a studiare per trovare altri modi di intendere l’economia, di intendere la politica, di intendere la crescita e il progresso», «custodire e coltivare la nostra casa comune, proteggendola dallo sfruttamento delle sue risorse».

I presidenti del comitato nazionale Agesci, Barbara Battilana e Vincenzo Piccolo, e il presidente nazionale dell’Ac, Matteo Truffelli, hanno dichiarato: «Ci entusiasma l’idea che a partire da questo documento [Il “noi” generativo ndr] possano scaturire delle collaborazioni a livello diocesano o parrocchiale per muovere ulteriori passi nella realizzazione di un villaggio globale che ha a cuore la felicità e l’educazione dei ragazzi che ci sono affidati e quelli che sono presenti nelle nostre comunità. Il Patto Educativo Globale ci spinge e ci sprona ad investire nel dialogo, nella cultura dell’incontro, nella collaborazione. Ogni realtà associativa deve essere consapevole che da soli non si arriva da nessuna parte e siamo consapevoli che il nostro impegno nel campo educativo sarà determinante solo se insieme ci educhiamo e ci costituiamo in un “noi” generativo, che possa coinvolgere sempre di più tutti gli attori sociali, politici e culturali delle nostre comunità».

Il documento presenta un’introduzione ed è diviso in tre parti: «La scelta di un’attenzione edicativa», «La dimensione della prossimità» e «Le alleanza educative». «Il momento di fraternità e di confronto vissuto dal livello nazionale di Ac e Agesci segna una tappa importante di questo cammino che continuerà nei prossimi mesi», si legge nelle conclusioni, «consegniamo perciò questa breve sintesi del percorso compiuto alla Congregazione per l’educazione cattolica, come espressione della nostra passione per il servizio educativo e come esempio della nostra partecipazione al percorso in atto».

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