sabato 23 marzo 2024
Dal pastore dell'arcidiocesi cattolica della capitale russa l'invito a non lasciarsi sopraffare dal dolore causato dal drammatico attacco al teatro moscovita. «Vicini alle vittime e ai familiari»
L'arcivescovo Paolo Pezzi

L'arcivescovo Paolo Pezzi

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La risposta di Dio alla nostra sofferenza e alle nostre ferite è «una presenza d'amore», per questo davanti all'orrore e al dolore provocato dal terribile attacco al Crocus City Hall di Mosca, rivendicato dall’Isis, non bisogna dimenticare «che la nostra vita e la vita di tutti gli uomini sono nelle mani di Dio».

È un invito forte a non lasciarsi sopraffare dal senso di disperazione, di terrore e di rabbia quello lanciato dall'arcivescovo di Mosca, Paolo Pezzi, attraverso un messaggio pubblicato nelle pagine del sito dell'arcidiocesi della Madre di Dio della capitale russa.

«All'indomani del brutale attacco terroristico a Mosca, che ha provocato molti morti e feriti - scrive il presule -, vorrei esprimere le mie più sentite condoglianze ai parenti delle vittime e il mio sostegno a tutti coloro che sono stati colpiti da questa terribile tragedia».

«Oggi i nostri cuori sono pieni di orrore e di dolore», aggiunge Pezzi, che invita però a non lasciare che questo «ci faccia dimenticare che la nostra vita e la vita di tutti gli uomini sono nelle mani di Dio». E la Settimana Santa, in cui la Chiesa cattolica sta entrando, sottolinea il presule, «ci ricorda che la morte non è l'ultima parola, che Cristo vince la morte. Ma prima di questo, Egli condivide con noi la profondità della nostra sofferenza, "l'uomo dei dolori che ben conosce il patire", non ci libera dalla sofferenza, ma la attraversa con noi. La risposta di Dio alla sofferenza dell'uomo è una presenza d'amore».

Rivolgendosi ai fedeli moscoviti della diocesi cattolica, poi, Pezzi chiede a tutti di pregare per «coloro la cui vita è ancora in pericolo», ma anche per coloro che sono morti, per il sostegno di coloro che stanno soffrendo a causa di questa tragedia e perché «coloro che sono chiamati ad aiutarli» trovino il giusto coraggio e la pazienza in quest'opera di supporto.

Poi, l'appello che suona come un messaggio di pace, in questo periodo segnato da aspri conflitti e guerre sanguinose: «Per favore - chiede l'arcivescovo -, non disperate e portate voi stessi la presenza amorevole di Cristo lì dove vi trovate. Siate testimoni di speranza in questi tempi bui».

Pezzi, infine, conclude il messaggio invitando i fedeli moscoviti alla prudenza e ad avere «attenzione per la propria sicurezza personale e quella pubblica».

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