venerdì 18 dicembre 2015
​L'arcivescovo di Calcutta: «Immensa gioia» per la notizia che il Papa ha ratificato il riconoscimento dei miracolo. E i missionari della Carità: felicissimi.
Il miracolo della «santa della misericordia» di Stefania Falasca
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“È un Natale speciale quello che ci apprestiamo a vivere. Abbiamo accolto con immensa gioia il grande dono della notizia di canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta. Siamo profondamente grati a Dio e al Santo Padre Francesco. Nella comunità cattolica a Calcutta c'è oggi una atmosfera di grande entusiasmo”: con queste parole l'arcivescovo di Calcutta monsignor Thomas D'Souza, commenta all'Agenzia Fides la notizia che la Santa Sede ha riconosciuto il miracolo attribuito a Madre Teresa di Calcutta e ha disposto di promulgare il decreto di canonizzazione. “Abbiamo atteso questo evento per molti anni. Sentiamo Madre Teresa come una santa nostra. Madre Teresa santa è un dono per Calcutta, per la Chiesa e per tutta l'India” prosegue, affermando: “Non poteva esserci un momento migliore che questo Anno della misericordia: Madre Teresa è stata la santa della misericordia e della compassione che ha vissuto pienamente in ogni attimo della sua vita. Ha vissuto la compassione verso ogni uomo, soprattutto verso il malato, il lebbroso, l’abbandonato. Oggi ci insegna a mettere la misericordia al centro dell'agire della Chiesa. Ci sentiamo fortemente ispirati da lei e la sua figura ci accompagnerà per tutto il Giubileo”. Mons. D'Souza crede che Madre Teresa, santa apprezzata e amata anche dagli indù e da fedeli di altre religioni, possa essere “figura che unisce, che aiuta il dialogo in India, in quanto la sua opera ha beneficiato fedeli di tutte le religioni e tutti gli uomini, senza alcuna discriminazione”. Questa sera, 18 dicembre, l’Arcivescovo celebra nella Casa madre delle Missionarie della Carità a Calcutta una Santa Messa di ringraziamento: “Ringraziamo Dio per la figura di Madre Teresa e per il dono che ne ha fatto alla nostra Chiesa. Siamo grati a Papa Francesco, pregheremo perché l’esempio di Madre Teresa possa continuare a guidare il nostro cammino” conclude. La guarigione straordinaria attribuita a Madre Teresa di Calcutta risale al 9 dicembre del 2008 e riguarda un uomo ridotto in fin di vita per gravi problemi celebrali. La suora sarà canonizzata probabilmente il 4 settembre 2016, nell’anniversario della sua morte: la data verrà ufficializzata nel prossimo Concistoro. "Sono contentissimo, felicissimo, perché noi aspettavamo e aspettavamo. Ma lei, per come l'ho conosciuta in trent'anni di vita insieme, diceva sempre: 'Dobbiamo pregare molto di più'. E allora l'approfondimento della fede è la misericordia di cui Papa Francesco sta parlando oggi. Lei, con la sua esperienza, è stata sempre il simbolo della misericordia e non solo con le parole ma anche con le azioni. La Chiesa riconosce in lei a questo punto la misericordia: è per me una grande gioia che questa cosa accada nell'Anno Straordinario della Misericordia". Così, ai microfoni di Radio Vaticana, il superiore generale dei Missionari della Carità, padre Sebastian Vazhakala, commenta l'annuncio della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, loro fondatrice.
"La nostra missione - prosegue il padre missionario della Carità - è dovunque si trovino i poveri: in periferia, in città, le persone abbandonate alle stazioni. 'Periferia' secondo me significa persone abbandonate. Anche il Papa parla dell'indifferenza e Madre Teresa diceva sempre: 'La malattia più grave è l'indifferenza verso gli altri'. Lei parlava sempre dell'indifferenza come di una periferia".
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