lunedì 25 novembre 2019
Ad accomunarli il ricordo della tempesta dell'ottobre-novembre 2018 che devastò quelle zone. L'abete rosso dall'Altipiano di Asiago
Il presepe di Scurelle

Il presepe di Scurelle

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Proviene da Scurelle, piccolo comune della Valsugana in provincia di Trento, il presepe allestito in Piazza San Pietro per il Natale 2019. Giunge, invece, dall'Altipiano di Asiago l'abete rosso, alto circa 26 metri, con diametro di 70 centimetri, che verrà innalzato accanto al presepe. È stato donato insieme con una ventina di alberi più piccoli dal Consorzio di usi civici di Rotzo-Pedescala e San Pietro in provincia di Vicenza.

«Albero e presepe sono legati insieme - riferisce il Governatorato - dal comune ricordo della tempesta dell'ottobre-novembre 2018 che devastò molte zone del Triveneto». Quest'anno, inoltre, il Gruppo Presepio Artistico Parè di Conegliano, in provincia di Treviso, curerà l'allestimento del Presepe all'interno dell'Aula Paolo VI.

La tradizionale inaugurazione del presepe e l'illuminazione dell'albero di Natale in piazza San Pietro si terranno giovedì 5 dicembre, alle ore 16.30.

Nella mattina del 5 dicembre, le delegazioni di Scurelle, del Consorzio di usi civici di Rotzo Pedescala e San Pietro e del Gruppo Presepio Artistico Parè di Conegliano saranno ricevute in udienza da papa Francesco. In sostituzione delle piante rimosse verranno ripiantati 40 abeti per reintegrare i boschi gravemente danneggiati dalla tempesta del 2018.

L'albero e il presepe rimarranno esposti fino alla conclusione del tempo di Natale, che coincide con la festa del Battesimo del Signore, domenica 12 gennaio 2020.

Così nasce il Presepe di Scurelle

Il Presepe di Scurelle è il racconto di una piccola comunità di montagna (Scurelle conta 1.400 abitanti, in Valsugana) dove la natura e la famiglia hanno un ruolo importante. Oltre vent’anni fa è nata l’idea di realizzare il Presepe. Anno dopo anno, il Comitato “Amici del Presepio e recupero tradizioni locali Scurelle” ha contato sulla collaborazione di tutto il paese, dal Comune agli Alpini, dai Vigili del Fuoco Volontari alla scuola elementare, dalla parrocchia al Gruppo Missionario, fino ai privati cittadini e alle imprese. Tutti hanno contribuito, anche con un oggetto di famiglia, a narrare il lavoro dei propri avi, a preparare le vesti delle statue, a costruire le capanne.

Le statue sono a grandezza naturale e completamente in legno. L'espressività dei volti è opera dell’artigiano Felix Deflorian, con la collaborazione dei figli Tiziano e Maria Rosa. Tra i 23 personaggi ci sono figure tipiche delle valli trentine, come il Kromaro, venditore itinerante di stampe religiose, e la giovane casara con in mano la Pigna, strumento tradizionalmente usato per fare il burro, o la donna che fila la lana. Ci sono inoltre due casette: la stalla in cui è posta la Natività, e la Casera, tipica abitazione tradizionale del Lagorai.

Non mancano i riferimenti al bosco trentino, duramente colpito nel 2018 dalla tempesta Vaia: tronchi spezzati e radici di alberi sradicati sono posti attorno al presepe.

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