mercoledì 19 febbraio 2020
Sono in arrivo 58 pastori da 20 nazioni. I primi a giungere due provenienti dalla Siria segnata dalla guerra. Il programma dell'evento promosso dalla Cei
Mediterraneo, a Bari l'incontro di pace fra i vescovi del bacino

Mediterraneo, a Bari l'incontro di pace fra i vescovi del bacino - Avvenire

COMMENTA E CONDIVIDI

Il primo soffio di Mediterraneo che Bari ha sentito due giorni fa è stato quello giunto da un Paese ancora segnato dalla guerra: la Siria. Perché da lì sono arrivati lunedì notte i primi due vescovi dei cinquantotto attesi, che porteranno l’intero bacino in Puglia: Youhanna Jihad Battah, arcivescovo di Damasco dei siri, e Nicolas Antiba, dell’arcieparchia di Damasco dei greco-melchiti. Strano scherzo della Provvidenza quello che fin da subito fa irrompere gli echi della guerra fra i pastori del Mediterraneo che per la prima volta si ritrovano insieme per cercare nuove vie di riconciliazione fra i popoli.

Il programma

È l’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace” che si apre oggi mercoledì a Bari e che fa abbracciare venti nazioni affacciate sul grande mare. Ecco perché sembra quasi un “G20” ecclesiale l’evento promosso dalla Cei che vuole chiamare tutti, a cominciare dai cristiani in comunione con Roma, a essere artigiani di pace. E come cornice ha il Castello svevo che nel 2017 ha già ospitato un G7. Da una delle torri scende l’enorme striscione con il logo azzurro del «laboratorio d’impegno», come viene definito, e quelle mani che si uniscono, auspicio di una nuova “civiltà dell’amicizia” per la regione. Da questo pomeriggio le sale della fortezza diventeranno come aule sinodali per accogliere il confronto fra i vescovi: in assemblea e poi nei “circoli minori”. Due i grandi temi: la trasmissione della fede, che farà da filo conduttore domani, giovedì; e il rapporto fra Chiese e società, al centro della giornata di venerdì. Poi sabato verrà elaborato e approvato il testo finale.

Il cardinale Bassetti di fronte la Castello svevo dove si terrà l'incontro sul Mediterraeo

Il cardinale Bassetti di fronte la Castello svevo dove si terrà l'incontro sul Mediterraeo - Avvenire

«Non è un convegno accademico ma uno spazio di comunione tra vescovi che riflettono e, sotto la guida dello Spirito, provano a discernere i segni dei tempi – spiega il segretario generale della Cei, Stefano Russo –. I pastori che si incontrano hanno a cuore un Mediterraneo concreto con le genti che lo abitano. E il nostro progetto ambizioso ma necessario è di costruire ponti con una storia, una geografia e un’umanità che hanno fondazioni comuni».

«Pace, fede, fraternità, speranza» si legge nei quattro cartelloni appesi ai davanzali del Palazzo della città. Di fronte si sta già allestendo il palco per la Messa che papa Francesco presiederà domenica mattina e che concluderà l’evento Cei. Almeno 40mila i fedeli previsti, anche se il numero potrebbe crescere in questi giorni. Fra loro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il premier Giuseppe Conte. È come un suggello la presenza di papa Francesco che prima della celebrazione si vedrà consegnare il documento finale, sintesi delle giornate di lavoro, e dialogherà con i vescovi dell’area. Ovunque è affisso il suo volto accompagnato dal simbolo del “forum”: sulle vetrine dei bar, alle porte delle case, all’ingresso della Basilica di San Nicola, emblema della città e richiamo alla sua vocazione a essere terra di incontro oltre il mare che la bagna.

Fotogramma

Chi ci sarà

Resta di cinquantotto il numero complessivo dei pastori che partecipano. C’è stata una defezione dell’ultimo minuto: Jesús Esteban Catalá Ibáñez, vescovo di Malaga, uno dei delegati della Conferenza episcopale spagnola, assente per un’improvvisa malattia. Invece interverrà – e non era inizialmente nella lista – l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati. È uno dei tre rappresentanti della Santa Sede con il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, e il cardinale Michael Czerny, sottosegretario della sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Nove le porpore a Bari: oltre alle due di Oltretevere, è già in città il cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo, mentre stamani arrivano Cristóbal López Romer, arcivescovo di Rabat in Marocco, Louis Raphaël Sako, patriarca di Babilonia dei caldei, Juan José Omella, arcivescovo di Barcellona, Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea.

I primi vescovi già arrivati a Bari per l'incontro sul Mediterraneo

I primi vescovi già arrivati a Bari per l'incontro sul Mediterraneo - Avvenire

E a fare gli onori di casa il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che ha ideato l’appuntamento e che questo pomeriggio alle 16 lo aprirà con una relazione introduttiva. L’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve è nel capoluogo pugliese da ieri sera con il “gruppo” della Conferenza episcopale italiana che comprende anche i tre vice-presidenti Franco Giulio Brambilla, Mario Meini e Antonino Raspanti, quest’ultimo coordinatore del Comitato organizzatore che sempre oggi presenterà ai vescovi delegati lo stile e lo svolgimento delle giornate baresi.

Leggi tutti gli articoli dedicati a questo appuntamento. Clicca qui

La sala del Castello svevo dove si svolgerà l'incontro 'Mediterraneo, frontiera di Pace'

La sala del Castello svevo dove si svolgerà l'incontro "Mediterraneo, frontiera di Pace" - Siciliani

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI