Lascia il vescovo di Vittorio Veneto, Pizziolo: andrà in missione in Brasile
Papa Francesco ha accettato le dimissioni dall’incarico dopo 16 anni.A 75 anni, sarà al fianco di un sacerdote fidei donum della diocesi veneta partito a novembre

La cooperazione fra le diocesi, al di qua e al di là degli oceani, passa anche per lo “scambio” di vescovi, oltre che di preti. Ieri, monsignor Corrado Pizziolo, che da soli 7 giorni, ha compiuto 75 anni, ha annunciato che il Papa ha accettato la sua rinuncia al governo della Chiesa di Vittorio Veneto (articolata fra le province di Treviso, Belluno, Pordenone, Venezia), che farà l’amministratore apostolico fino al 30 gennaio e che il 31 del prossimo mese volerà verso il Brasile. Dal 2019 le diocesi di Nossa Senhora de Livramento e Vittorio Veneto intrattengono uno scambio missionario. Un prete brasiliano fa il parroco vicino ad Oderzo (Treviso). Un prete trevigiano conduce una vasta parrocchia della lontana diocesi. È singolare anche la circostanza che il vescovo emerito di Livramento, monsignor Armando Bucciol, sia rientrato nella sua terra e presti servizio nelle parrocchie della Chiesa vittoriese. Il trevigiano Pizziolo vola, invece, in sud America. «Da quando, a inizio novembre, don Paolo è partito per il Brasile, ci siamo chiesti chi potesse andare con lui per non lasciarlo solo – ha raccontato ieri Pizziolo -. Non mancavano certo le candidature e le disponibilità, ma data la situazione dei numeri del presbiterio diocesano, non potevo accogliere queste proposte». «Perché non avrei potuto essere io?, mi sono chiesto – ha continuato -. Ad un certo punto questa idea ha preso forma. Ne ho parlato con i miei collaboratori, poi a Roma al Dicastero dei vescovi, con il nunzio, la diocesi di Livramento, e ho sentito il parere del metropolita, il nostro patriarca Francesco Moraglia. Dovunque ho riscontrato il consenso».
La diocesi ha tenuto a specificare che «si darà così compimento all’indicazione data dagli organismi diocesani, secondo la quale era bene che don Salatin non fosse solo ad esercitare il suo ministero in Brasile, ma lo condividesse almeno con un altro sacerdote della diocesi: in tal caso, questo confratello in aiuto a don Salatin sarà il vescovo Corrado».
Era il 5 ottobre 2019 quando, ad Oderzo, i due vescovi Pizziolo e Bucciol ufficializzavano l’inizio della cooperazione. «La nostra diocesi – spiegò il vescovo di Vittorio Veneto - offre in dono per tre anni alla diocesi di Livramento don Marco Dal Magro e lo stesso fa la diocesi di Livramento alla nostra con la persona di padre Nicivaldo De Oliveira Evangelista. Sembra uno scambio di persone in realtà è uno scambio di doni, di vite! È un percorso che va nella direzione dell’apertura all’altro, della missione, dell’uscita da sé per aprirsi al mondo».
Don Marco sta per rientrare, sostituito appunto da don Paolo.
«Il Santo Padre, al quale ho inviato la lettera di dimissioni – ha riferito ieri Pizziolo – ha accolto la mia rinuncia, accettando di mandarla immediatamente in atto in vista della proposta di partire per il Brasile, a integrare la presenza del nostro sacerdote a Livramento in Brasile». La presenza vittoriese in Brasile data fin dagli anni ’60 del secolo scorso, con i primi sacerdoti fidei donum inviati dall’allora vescovo Albino Luciani (futuro Giovanni Paolo I) a San Mateus. Contemporaneamente Luciani aprì una missione anche in Burundi. Nei primi anni ’90, maturò, sempre in Brasile, la presenza dei fidei donum nella diocesi di Caetitè, tra gli altri con don Bucciol, già prete operaio nella terra d’origine. Nel 2013 si è conclusa questa collaborazione e 6 anni dopo è partita quella con Livramento. Scegliendo la missione in Brasile ha spiegato ieri Pizziolo «posso concludere il mio mandato al raggiungimento dei 75 anni, senza prolungare il mio impegno, e posso risolvere il problema di dove andare dopo il mandato episcopale. Questo crea anche una condizione di maggiore libertà per chi guiderà la diocesi dopo di me. Da oggi dunque – ha concluso Pizziolo – la diocesi è formalmente vacante, in attesa dell’arrivo del mio successore. Fino al 30 gennaio sono nominato amministratore apostolico. Dopo quella data, il collegio dei consultori indicherà un amministratore diocesano, che sarà operativo fino all’arrivo del nuovo vescovo».
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