Fare ordine, fermare la frenesia: a che servono gli esercizi spirituali

La proposta basata sul modello di sant’Ignazio ancora oggi attira molte persone. Dalle suore dorotee di Bovegno l’idea delle “vacanze spirituali”. La riflessione della Fies
August 18, 2025
Fare ordine, fermare la frenesia: a che servono gli esercizi spirituali
. | La Casa di preghiera Santa Dorotea a Bovegno (Brescia)
Un itinerario per mettere ordine nella propria vita ed essere guidati a scelte consapevoli che avvicinino a Dio. È lo scopo con cui Ignazio di Loyola ha strutturato gli esercizi spirituali, che a distanza di cinquecento anni, sono ancora realtà. Non solo il mese ignaziano tradizionale, ma anche periodi più brevi, in genere di una settimana. Un tempo di riflessione guidato dalle meditazioni di un predicatore, intercalate da spazi di silenzio e revisione personale.
Una volta erano prerogativa di sacerdoti e religiose. «Oggi la situazione è molto cambiata», dice suor Celina Zanetti, che dirige la Casa di preghiera Santa Dorotea a Bovegno, 700 metri di altitudine a nord di Brescia. «Sono sempre di più i laici che chiedono di vivere una settimana di esercizi. Avvertono la necessità di nutrire lo spirito attraverso un percorso guidato sulla Parola». Si tratta perlopiù di persone dai 60 anni in su, impegnate in parrocchia o in attività diocesane. Ma tra i frequentatori della casa incastonata tra le montagne dell’alta Val Trompia, non manca chi abbassa l’età media. Simone ha 37 anni, vive da solo e lavora in una multinazionale. Era il più giovane dei partecipanti agli esercizi sul Vangelo di Giovanni predicati a luglio dal vescovo emerito di Brescia, Luciano Monari. «Ho scelto di dedicare una parte delle mie vacanze a questa esperienza. I ritmi di una vita frenetica dovevano essere compensati da una boccata di ossigeno spirituale». Il bilancio di cinque giorni di attività spirituale intensa è positivo, anche se non sono mancate le sfide. «Si chiamano esercizi, perché si fatica – racconta Simone sorridendo – e richiedono impegno. I tempi della giornata erano ben scanditi e favorivano l’immersione nelle cose di Dio, ma certe cose hanno richiesto un piccolo sacrificio, come il silenzio osservato durante i pasti. Un aspetto che è stato interiormente educativo».
Un momento degli esercizi spirituali a Bovegno (Brescia) - .
Un momento degli esercizi spirituali a Bovegno (Brescia) - .
La piccola comunità di suore Maestre di Santa Dorotea che anima la casa, si impegna nell’accoglienza. «Curiamo con amore la cucina, gli ambienti e la struttura delle giornate. Il resto – spiega suor Celina – lo fa la natura e il Buon Dio, che ha cura di noi». L’istituto delle Dorotee è nato come opera laicale, e solo in un secondo momento è diventato congregazione: «I laici sono quindi al centro del nostro carisma». Per questo, accanto agli esercizi classici, si è sviluppata l’idea delle vacanze spirituali. La proposta incontra le esigenze di chi vuole sottrarsi all’afa delle città e trascorrere qualche giorno al fresco condividendo vita fraterna e tempi di spiritualità meno impegnativi rispetto al programma degli esercizi.
Il coinvolgimento dei laici è stato affrontato anche durante la 31° Assemblea della Federazione italiana esercizi spirituali (Fies), che si è tenuta a Roma qualche settimana fa.
«Il calo del numero di preti e religiose – dice Domenico Cancian, vescovo emerito di Città di Castello e presidente Fies – ha comportato una diminuzione delle iscrizioni». I parroci sono spesso impegnati nella pastorale di più parrocchie, e faticano a ritagliarsi uno spazio per seguire un corso. Un dato di fatto che può però diventare un’opportunità. «Gli esercizi – spiega ancora il vescovo Cancian – possono essere proposti anche all’interno di una comunità o unità pastorale, senza che nessuno si assenti da casa. Questo dà modo ai pastori e ai laici di vivere insieme, ciascuno nel proprio ruolo, questa esperienza di maturazione cristiana». Gli esercizi sono più efficaci «se accompagnati da una guida che aiuti a confrontare la vita con la Parola e la volontà di Dio. Il rinnovamento ecclesiale e sociale dipende dalla conversione evangelica permanente che gli esercizi vogliono attivare».

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