giovedì 24 dicembre 2020
Nato in Messico, aveva 68 anni e da settimane era ricoverato all'ospedale di Koc. Nel 2016 il Papa lo aveva nominato amministratore apostolico di Istanbul; al suo posto è stato chiamato mons. Piretto
Monsignor Tierrablanca Gonzàles

Monsignor Tierrablanca Gonzàles - .

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Martedì sera, 22 dicembre, è morto a causa del Covid il vicario apostolico di Istanbul e presidente della Conferenza episcopale turca, il vescovo Rubèn Tierrablanca Gonzàlez. (Fides.org)

Aveva 68 anni. Dall’inizio di dicembre era ricoverato nell’ospedale universitario di Koc. Le sue condizioni si erano subito rivelate
critiche tanto da essere messo in terapia intensiva e intubato, informa il Sir.

Messicano, aveva emesso la professione solenne nei frati minori nel 1977 e l’anno successivo era stato ordinato prete.

Già rettore degli studenti dell’Università Antonianum a Roma dal 1992 al 1997 e poi guardiano della curia generalizia francescana, nel 2003 era stato inviato in Turchia dove aveva prestato servizio come guardiano del convento di Istanbul e della Fraternità internazionale per il dialogo ecumenico e interreligioso.

Nel 2016 Il Papa lo aveva nominato vicario apostolico di Istanbul.

Ordinato vescovo, aveva scelto come motto episcopale “Unum in Cristo”, a significare anche la sua dedizione alla promozione dell’unità tra i cristiani.

"Possa il nostro Signore Cristo Gesù accoglierlo in cielo. I cattolici turchi e coloro che hanno avuto la possibilità di lavorare con lui, lo ricordano con gratitudine", con queste parole la Conferenza episcopale turca ha annunciato la notizia della morte del suo presidente.

Sempre presente agli incontri organizzati dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee), mons. Tierrablanca ha sempre dato un contributo all'edificazione di un'Europa aperta al dialogo e attenta alle povertà. Oltre allo spagnolo, parlava molte lingue: italiano, inglese, francese e portoghese, conosceva turco, tedesco, latino, greco ed ebraico.

Nella sua ultima intervista al Sir, alla vigilia dell'incontro sul Mediterraneo a Bari, aveva detto: "Il Mediterraneo ha una vocazione all'accoglienza. Per anni i Paesi europei e l'Italia ne hanno dato prova ma ultimamente fanno fatica. Bisogna allora incentivare, sostenere, far crescere questa vocazione". E facendo riferimento ai migranti in fuga da guerre e povertà, aveva detto: "Dobbiamo ripetere, senza stancarci, perché non è mai abbastanza, il nostro no alla costruzione e al traffico delle armi che alimentano i conflitti. La guerra è e sarà sempre una sconfitta per tutti. La guerra non è mai giusta".

Sulle frontiere poi aveva una sua opinione: "Le abbiamo costruite noi e spesso non sono state concepite e determinate con giustizia. La visione cristiana del mondo è diversa e parte dal presupposto che tutto il genere umano appartiene a una casa comune".

Il 24 dicembre il Papa ha nominato amministratore apostolico sede vacante del Vicariato apostolico di Istanbul e dell'Esarcato per i fedeli di rito bizantino residenti in Turchia mons. Lorenzo Piretto, arcivescovo emerito di Izmir ed amministratore apostolico della medesima circoscrizione.

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