sabato 21 marzo 2020
Il coronavirus l'ha portato via a soli 53 anni, dopo una lunga battaglia. Don Paolo, detto "il Camo", era stato a lungo guida dei giovani della diocesi di Piacenza e adesso era assistente di Ac
L'immagine realizzata dalla Pastorale giovanile e vocazionale di Piacenza-Bobbio: "Continua ad accompagnare i nostri giovani"

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Il suo ultimo progetto l’aveva presentato un mese fa esatto: una casa, in canonica, per i lavoratori precari, quelli che l’instabilità dei contratti lascia spesso senza dimora. Una nuova forma di povertà a cui dare risposta con l’intelligenza dell’uomo di fede che sa andare al fondo delle cose. Mai da solo, però. Anche questa iniziativa – come il progetto «Soli nella città» per combattere l’isolamento di tanti anziani nel quartiere popolare dov’era parroco – era frutto di un lungo confronto. «Certe scelte – ripeteva – sono forti perché c’è la comunità».
Don Paolo Camminati, 53 anni, parroco a Nostra Signora di Lourdes a Piacenza e assistente diocesano dell’Azione Cattolica, è morto all’alba di sabato 21 marzo in ospedale, dove era ricoverato da settimane per complicanze respiratorie dovute all’infezione da coronavirus. La vocazione nata nell’Ac e segnata dalla "comunità obiettori" alla Caritas, don Paolo – per tutti "il Camo" – era uomo dal pensiero ragionato, mai scontato nella scelta dei libri che riempivano il suo studio come nelle omelie. Ma anche del sorriso e della simpatia, la chitarra sempre pronta a intonare una canzone, capace di parlare ai piccoli della scuola materna parrocchiale come agli adulti. È stato responsabile della Pastorale giovanile diocesana e coordinatore di quella regionale. Ha accompagnato i giovani alle Gmg di Roma, Toronto, Colonia, Sydney; in diocesi si è inventato il «Tour de Vie» e le «Soste dello Spirito». Amico di Avvenire, ha scritto più volte per la pagina Giovani lasciando il segno con la sua parola profonda e diretta. Ora a tanti sono proprio le parole a mancare. Appassionato di montagna, tra le sue mete del cuore c’erano Resy, in Val d’Aosta, sede della casa storica dell’Ac diocesana, e il Sentiero Frassati. «Lascialo andare per le sue montagne». Per salutarlo un amico sacerdote ha scelto il canto-preghiera condiviso tante volte. Don Paolo ha raggiunto la cima.

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