Una legge potrebbe evitare tragedie nella scuola-lavoro

È un decreto che vieta le attività «ad alto rischio», come la saldatura o l'esposizione ad agenti chimici. Ma gli studenti entreranno ancora nei cantieri
October 31, 2025
Una legge potrebbe evitare tragedie nella scuola-lavoro
Studente impegnato in attività meccaniche / ANSA
Con l’approvazione del decreto legge sulla sicurezza sul lavoro di martedì scorso, il Consiglio dei ministri ha obbligato scuole e imprese a non impiegare gli studenti in attività «a elevato rischio» durante i percorsi di scuola-lavoro (in gergo tecnico Pcto, Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento). Il corollario è che, fino a martedì scorso, gli oltre 1,7 milioni di alunni impegnati ogni anno in tirocini in azienda potevano operare in ambienti pericolosi, a patto che fosse presente un tutor ogni cinque studenti.
Misurare i rischi reali per la sicurezza degli scolari, però, non è semplice. Gli ultimi dati Inail sulle denunce di infortunio mostrano che, da gennaio ad agosto di quest’anno, i decessi tra gli studenti in occasione di attività scolastiche sono stati cinque. Ma quel numero comprende sia le morti avvenute dentro agli istituti scolastici sia quelle nel lavoro in aziende convenzionate. In altre parole, non esiste un conteggio preciso degli infortuni mortali avvenuti nell’ambito dei Pcto. L’ultimo caso, non fatale, registrato dalle cronache riguarda uno studente minorenne dell’istituto tecnico “Celestino Rosatelli” di Rieti, che lo scorso 18 giugno ha subito fratture multiple al braccio in seguito a un incidente in un’azienda di lavorazioni meccaniche, dove era impiegato a un tornio. Per un decesso in attività di alternanza scuola-lavoro, invece, serve tornare al 2022 quando a gennaio perse la vita Lorenzo Parelli, 18 anni, dopo essere stato colpito da una barra d’acciaio di 150 chilogrammi caduta nell’azienda metalmeccanica di Udine in cui lavorava. Con la riforma appena approvata, sia l’infortunio di Rieti sia la morte di Udine si sarebbero potute evitare.
Tutto ruota attorno alla definizione di «lavorazioni a elevato rischio». Cosa sia un’attività pericolosa lo stabilisce il documento di valutazione aziendale dei rischi, obbligatorio per ogni azienda in cui sia occupato almeno un lavoratore. Nelle attività di manutenzione meccanica, come quella in cui era impiegato il 18enne deceduto a Udine, le occupazioni ad alto rischio comprendono ad esempio la saldatura ma non l’esposizione a schegge, vibrazioni o l’uso di attrezzature elettriche. In altre parole, il decreto avrebbe impedito a Parelli di svolgere attività potenzialmente fatali ma non di accedere alle aree a rischio. Per le imprese che accolgono la manodopera in formazione, la riforma «valorizza il principio di responsabilità condivisa tra scuola e impresa – commenta Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria per il Lavoro e le Relazioni industriali –. Il riferimento alla valutazione dei rischi è una scelta di buon senso. In questo modo, non si penalizzano interi settori produttivi sulla base di classificazioni generiche, ma si interviene in modo puntuale sulle lavorazioni effettive che comportano rischio elevato». La maggior parte degli studenti, in realtà, se non è occupata in attività di orientamento, sfrutta il Pcto proprio per formarsi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (il 63%, secondo i dati AlmaLaurea del 2023). Solo negli istituti professionali e tecnici le percentuali si ribaltano, con l’82% degli scolari in media impiegati nei tirocini in azienda. A nessuno di questi studenti, però, con la riforma, sarà impedito l’accesso a cantieri edili o aree agricole: piuttosto, non potranno più essere esposti ad agenti chimici, cancerogeni o usare attrezzature per il taglio o la saldatura. L’obiettivo è ridurre gli infortuni durante gli stage che, secondo Inail, nei primi sei mesi del 2025 sono stati 1.152 (-13% sullo stesso periodo nel 2024). Per tutti gli studenti, infine, il decreto sulla sicurezza sul lavoro estende l’assicurazione Inail anche ai viaggi dalla casa al luogo del tirocinio (1.161 gli infortuni in itinere nei Pcto tra gennaio e agosto).
Eppure, mentre si alza la soglia dell’attenzione sulla tutela della sicurezza degli studenti, un’altra riforma del Governo pare andare in direzione opposta. Il decreto Pnrr-Scuola, ora all’esame della Commissione Cultura del Senato, introduce la possibilità di estendere i Pcto anche ai 15enni. Un’età fragile per il lavoro in azienda, come fotografano le denunce d’infortunio: oltre i tre quarti di quelle raccolte da Inail provengono da under-16.

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