Un altro lunedì nero: quattro vittime sul lavoro

Due lavoratori hanno perso la vita precipitando col trattore nel Crotonese. Un altro è caduto dal ponteggio nel Frusinate e il quarto è stato colpito dalla betoniera
November 17, 2025
Un altro lunedì nero: quattro vittime sul lavoro
Il trattore che ha schiacciato Saligu Mohammed, 43 anni del Ghana, morto sabato a Ome, in provincia di Brescia/ ANSA
Erano in quattro sul trattore e stavano andando a raccogliere le olive nella campagna tra Pallagorio e Casabona, in provincia di Crotone. Forse per il cedimento della strada, il mezzo è precipitato in un burrone profondo un centinaio di metri. Due lavoratori sono morti, un terzo è stato portato in ospedale in gravi condizioni, mentre il quarto è fortunatamente riuscito a saltare dal trattore prima che precipitasse. A Ceccano, in provincia di Frosinone, ha perso la vita un operaio edile caduto da un'impalcatura. In Sicilia, a Pozzallo, in provincia di Siracusa, un altro lavoratore edile ha perso la vita dopo essere stato colpito dal braccio di una betoniera durante la posa del calcestruzzo.
Sono questi i contesti in cui è maturato un altro (l'ennesimo) lunedì nero per il mondo del lavoro. Altre quattro vite sono state spezzate. Altri quattro uomini non sono tornati a casa.
Tragedia plurima quella di Crotone. A perdere la vita, come scrive Il Crotonese, Francesco Lamazza, 78 anni, che con altri quattro lavoratori pakistani stava raggiungendo la campagna per la raccolta delle olive. Oltre all'anziano agricoltore, ha perso la vita anche uno degli operai. Con queste due vittime, sale a 136 il tragico bilancio delle vittime dei trattori nel 2025 (143 in tutto il 2024). Una drammatica contabilità tenuta dall'Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna, curato da Carlo Soricelli. Da quando è attivo (1° gennaio 2008), l'Osservatorio ha contato oltre tremila lavoratori agricoli schiacciati dal trattore. E una buona parte è costituita da immigrati. Come il lavoratore pakistano deceduto nelle compagne crotonesi e come Saligu Mohammed, 43 anni del Ghana, morto sabato a Ome, in provincia di Brescia. Una «tragedia evitabile» secondo Federacma - la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio - che in una nota esprime cordoglio per la morte dell'operaio ghanese e rilancia «l'allarme sulla sicurezza dei mezzi agricoli».
«'Una cintura di sicurezza allacciata, un rollbar funzionante, una manutenzione regolare: spesso bastano questi tre elementi per salvare una vita», dichiara il presidente di Federacma, Andrea Borio. «E invece - prosegue - ci troviamo, ancora una volta, a piangere un lavoratore travolto dal trattore che guidava. È una tragedia che si ripete e che può essere evitata». Secondo i dati Inail, il ribaltamento dei trattori - ricorda Federacma - «causa circa cento morti l'anno in agricoltura. In Lombardia, casi simili si sono verificati solo negli ultimi mesi a Gazzuolo (Mantova) il 22 luglio, con la morte di un 74enne, e a Cortenuova (Bergamo) il 14 giugno, vittima un 79enne. Ora si aggiunge la vita spezzata di un lavoratore di 43 anni, esperto, con alle spalle anni di esperienza». «Finché lo Stato non renderà effettiva la revisione obbligatoria dei mezzi, prevista per legge ma ancora inapplicata - prosegue Borio - continueremo ad assistere a queste tragedie. E se non si diffonde una cultura della sicurezza che imponga l'uso della cintura anche nei campi, continueremo a raccogliere storie di morte anziché raccolti». Federacma rinnova l'appello al Governo affinché «si sblocchi l'iter fermo da dieci anni e si dia piena attuazione al sistema di controllo e manutenzione dei mezzi agricoli». «'La sicurezza non può essere una scelta facoltativa. È un dovere collettivo. E ogni giorno perso significa una vita in più a rischio», conclude Borio.
Era in età da pensione anche il lavoratore 66enne precipitato da un'impalcatura in un cantiere di Ceccano, in provincia di Frosinone. La vittima, scrive Ciociariaoggi, si chiamava Ezio Cretaro, abitava a Veroli ed è morto sul colpo. Nella da fare anche per l'operaio albanese di 36 anni, colpito dal braccio della betoniera a Pozzallo, nel Siracusano. Ferito anche un gruista: le sue condizioni non sono gravi. «Esprimiamo vicinanza ai familiari dell'operaio morto in un cantiere a Pozzallo, nel Ragusano, dove un altro lavoratore è rimasta ferito - ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein -. Ma dobbiamo essere chiari sul piano della sicurezza dobbiamo fare molto di più. Lo scorso anno gli ispettori del lavoro in Sicilia erano una settantina, per una regione che ha milioni di abitanti. Dobbiamo e possiamo fare di più», ha ricordato la leader dem intervenenddo da remoto a un'iniziativa del partito a Siracusa.
Un altro, grave incidente sul lavoro è avvenuto a Civitella del Tronto, in provincia di Teramo. Due operai sono rimasti feriti all'interno di un'azienda di produzione di contenitori in Pet. I due, secondo una prima ricostruzione, erano impegnati nei lavori di manutenzione a un macchinario quando sono stati investiti da un getto di plastica liquida ad altissima temperatura. Un 59enne è stato ferito alle dita di una mano, l'altro operaio, 22enne, è stato colpito in pieno volto e in particolare a un occhio, riportando gravissime ustioni. È stato soccorso dal personale sanitario del 118 e trasferito in eliambulanza all'ospedale Mazzini di Teramo, dove i medici stanno valutando l'opportunità di un trasferimento in un centro specializzato fuori regione. Il collega è stato, invece, medicato all'ospedale di Sant'Omero. Sull'episodio indagano i carabinieri della compagnia di Alba Adriatica.
Sempre a Teramo si è verificato un secondo incidente, con in operaio di 65 anni ricoverato in codice rosso. L'uomo era al lavoro nel cantiere per la riqualificazione del Santuario della Madonna delle Grazie, vicino al tribunale cittadino. Secondo una prima ricostruzione al vaglio degli ispettori della Medicina del lavoro della Asl di Teramo, l'operaio, dipendente di una ditta esterna a quella titolare del cantiere, stava effettuando operazioni di carico e scarico di materiali edili e si trovava sopra al cassone di un camion durante il movimento della gru del mezzo. Sarebbe stato lo spostamento improvviso del braccio di sollevamento a colpire l'uomo, facendogli perdere l'equilibrio e provocandone la caduta da un'altezza di circa due metri e mezzo. Le sue condizioni sono apparse subito piuttosto gravi: è stato trasferito in ambulanza all'ospedale “Mazzini” dove è ricoverato per un serio trauma cranico con riserva di prognosi.
Un operaio sessantenne è rimasto ferito in maniera molto seria a San Martino in Strada, nel Lodigiano. L'uomo è stato colpito da una lastra precipitata da oltre 3 metri che gli è finita su una gamba ferendolo in modo gravissimo mentre stava lavorando in un impianto di filtraggio delle acque. Sul posto in pochi minuti chiamata dal datore di lavoro è arrivata un'ambulanza ma la situazione, constatata come più grave del previsto, ha imposto l'arrivo dell'eliambulanza per il trasporto del ferito, che rischia di perdere l'altro all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Sul posto Ats e carabinieri.

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