martedì 1 dicembre 2020
Il piccolo aveva 10 anni ed era malato di raro tumore alle ossa
Vincenzo non ce l'ha fatta. Un'altra vittima del Tamburi
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Non ha vinto la battaglia più difficile, Vincenzo Semeraro, dieci anni, il mese prossimo undici. L’ennesimo bambino del quartiere Tamburi di Taranto che muore per un tumore raro. Per lui la città si era mobilitata. La scorsa estate, per permettergli le cure, erano stati raccolti 8mila euro in una gara di solidarietà che aveva coinvolto dalle associazioni ai singoli cittadini. Salvadanai diffusi per le attività commerciali della città avevano fatto il resto.

L’idea era stata di 'Tamburi Combattenti', una delle associazioni che si battono perché il capoluogo ionico si emancipi dall’inquinamento industriale. Grazie a quel denaro di cui la sua famiglia non disponeva, Vincenzo era riuscito a partire per Roma, con un camper taxi colorato, prestato da un’altra associazione, Simba, per sottoporsi all’immunoterapia contro un raro tumore alle ossa e poi ad un trapianto di midollo. Le immagini del suo saluto sorpreso agli amichetti che il giorno prima della partenza lo incitavano in coro nel cortile di casa avevano fatto il giro del web. Ricoverato all’ospedale Bambin Gesù, il bimbo ha contratto il Covid19 e non c’è stato più nulla da fare. Ieri sera, sulla pagina Facebook dell’associazione che promosse gli aiuti, è sta- ta organizzata una veglia di preghiera e l’appello a spegnere le 'luci di Natale' sui balconi delle case per accendere delle candele per il piccolo, per la sua famiglia e per l’intera città, che continua a convivere con troppi lutti ingiusti. Duri i commenti sui social: la morte di Vincenzo infatti arriva mentre si conclude l’accordo tra Invitalia e Arcelor Mittal perché l’ex Ilva possa continuare a produrre acciaio.


La strage di bambini e ragazzi

È strage di bambini al Tamburi, uno dei quartieri vicino all’acciaieria ex-Ilva. Per l’Istituto Superiore di Sanità a Taranto si registra una mortalità infantile maggiore del 21% rispetto alla media regionale con un eccesso di incidenza di tutti i tumori nella fascia 0-14 anni. Nei quartieri vicini all’acciaieria, i bambini dai 0 ai 14 anni si ammalano di asma bronchiale e infezioni respiratorie il 33% in più rispetto ai minori di altre zone. Ai bambini è vietato giocare nelle aiuole.

Tra i post più toccanti c’è quello di Annamaria Moschetti, storica pediatra del quartiere Tamburi da qualche mese in pensione, che appena appresa la notizia ha scritto un post di denuncia: «Vincenzo viveva esposto alle sostanze ad azione cancerogena certa immesse nell’aria dall’impianto siderurgico costruito a ridosso della città. È morto. Di tumore. Oggi. È plausibile ed è probabile che l’esposizione alle sostanze cancerogene abbia determinato o concorso a determinare il cancro che ha ucciso il bambino. La politica trasversalmente ha deciso che gli impianti devono rimanere in marcia.

Altri bambini già in utero saranno esposti alle sostanze cancerogene immesse in ambiente dall’Ilva e questo li esporrà al rischio di ammalarsi e morire. Evidentemente non gliene importa niente a nessuno». Grande dolcezza nel ricordarlo da parte del giovane vice parroco della chiesa Santissimi Angeli Custodi, don Alessandro Argentiero. Insieme alla sua comunità si era prodigato per aiutare il bambino, che fino ad un anno fa frequentava spensierato l’oratorio parrocchiale. È lui a stare vicino in queste ore alla famiglia, mentre il parroco, don Ciro Antonacci, combatte contro il Covid19, al Moscati di Taranto. «Sono sicuro che Vincenzo sia già con Dio nella gioia – dice al telefono – noi staremo vicino alla sua famiglia. Questa notizia, insieme a quella di tante persone del quartiere che hanno contratto il virus, ci sta mettendo davvero a dura prova».

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