lunedì 28 agosto 2017
Minniti riunisce i colleghi di Mali, Ciad, Niger, Libia. Una cabina di regia sarà guidata da Roma. Riunione operativa pure sugli sgomberi. Utilizzati i beni confiscati alla mafia
Incontro al Viminale: sì a campi di accoglienza in Africa con intervento Onu
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Prime conseguenze operative del vertice di Parigi. L’Italia, forte del via libera ricevuto da Germania, Francia e Spagna, ospiterà a breve una task force delle Forze di sicurezza di alcuni degli Stati africani maggiormente interessati dai fenomeni migratori.

La decisione è scaturita stamattina dalla "cabina di regia" dei ministri dell’Interno di Ciad, Libia, Mali e Niger, coordinata dall’italiano Marco Minniti. Da tutti, riferisce una nota del Viminale, è emersa «soddisfazione» per al linea scelta a Parigi, che «può costituire l'inizio di un nuovo rapporto tra Europa e Africa».

Maggiore controllo dei confini marittimi e terrestri, aiuti alle economie locali, nuovi campi di accoglienza per migranti irregolari in Niger e Ciad con il coinvolgimento di Oim (l’Organizzazione internazionale per le Migrazioni) e l'Acnur (l’organizzazione Onu per i rifugiati) e di migliorare in Libia i centri di accoglienza per migranti irregolari, con l'obiettivo di uniformarli agli standard umanitari internazionali e di implementare con il sostegno finanziario e tecnico dell'Ue le politiche di rimpatrio volontario assistito. Sono queste le decisioni principali scaturite dal vertice di oggi. Si tratta naturalmente di un processo ancora tutto da definire, e sarà la task force che dovrà tenersi a Roma a tentare di impulso a queste iniziative.

Ma al Viminale il tema immigrazione è stato affrontato anche sul versante interno. C’è stato oggi un primo confronto, alla presenza di Minniti, sul tema delle linee guida a prefetti, questure e comuni per gli sgomberi di edifici occupati. Ora il ministro intende sentire anche gli altri interlocutori istituzionali coinvolti, Comuni e Regioni. Il punto di partenza resta il cosiddetto pacchetto Minniti-Orlando sulla sicurezza urbana che all'articolo 11 già contiene misure in tema di sgomberi.

L’Anci, tramite il presidente Antonio Decaro, chiede di dar vita a due fondi, uno per pagare gli investimenti nella ristrutturazione degli immobili pubblici, come quelli confiscati alle mafie, che si pensa di utilizzare, ma necessitano di lavori, e un altro per pagare i dormitori. Apprezzamento per questa scelta viene da monsignor Giancarlo Perego, consultore del Pontificio Consiglio per i migranti e già direttore generale della fondazione Migrantes, ora arcivescovo di Ferrara-Comacchio.

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