sabato 12 giugno 2010
Frequenti le discussioni con la madre per gli scarsi risultati scolastici. Giovedì la tragica decisione. La liceale, di origine romena, frequentava come ripetente il Liceo scientifico di Merate.
COMMENTA E CONDIVIDI
Un percorso scolastico zoppicante, oggetto di frequenti discussioni in famiglia e fonte di continue delusioni. Quanto quella lunga serie di insufficienze e i conseguenti rimbrotti dei genitori, giustamente preoccupati del rendimento della figlia, pesassero sul cuore di Larisa, lo si è scoperto ieri mattina nel peggiore dei modi. Verso le 8,30, il cadavere della ragazzina, 16 anni ancora da compiere, è stato avvistato da alcuni passanti nelle acque del lago di Lecco, dove si era gettata durante la notte, in prossimità del Monumento ai Caduti delle Guerre mondiali. Inutili i disperati tentativi di rianimarla dei sanitari del 118: la giovane era già morta annegata.Negli stessi minuti, la madre, immigrata dalla Romania, così come il patrigno dell’adolescente (che aveva anche una sorella minore), era nella caserma dei carabinieri di Merate a denunciare la scomparsa della figlia. Dalla sera prima, di Larisa non si avevano più notizie. Come tutte le mattine, giovedì era uscita di casa, ad Osnago, per recarsi al Liceo scientifico “Agnesi” di Merate, distante appena una manciata di chilometri, dove, da ripetente, frequentava la I S. Al ritorno, anzichè scendere alla solita fermata dell’autobus, ha tirato dritto fino a Lomagna per poi ritornare indietro e, ancora non è chiaro se da sola o portata da qualcuno, arrivare fino a Lecco. Da quel momento si perdono le sue tracce, tanto che, già in serata, la madre si recherà dai carabinieri per denunciarne la scomparsa. Dopo una notte d’angoscia, è ritornata in caserma ieri mattina per formalizzare la denuncia, proprio quando dal comando di Lecco giungeva la notizia del ritrovamento del corpo. I militari di Merate ci hanno messo poco a chiudere il cerchio e a dare la sconvolgente notizia alla madre.Ricostruendo gli ultimi giorni della figlia, la donna aveva detto ai carabinieri che sì, con Loreta ultimamente le discussioni erano frequenti e sempre per i brutti voti rimediati a scuola. Pare anche che, proprio mercoledì, la ragazza avesse comunicato l’ormai imminente, nuova bocciatura e per questo fosse stata “punita” con il sequestro dell’I-phone. Non certo una misura estrema che chissà quanti altri genitori avrebbero preso. Sta di fatto che, da quel momento qualcosa si è spezzato dentro Larisa.Anche al Liceo “Agnesi” non si capacitano di una tragedia tanto grande. Ieri pomeriggio, i professori ne hanno discusso a lungo con la preside. Nel ricordo dei docenti, Larisa «era una ragazza molto taciturna e silenziosa, ma educata e sempre gentile». Una di poche parole, insomma, ma ben integrata nella comunità scolastica, così come la famiglia lo era in quella di Osnago, piccolo centro brianzolo dove vive un buon numero di famiglie romene. Nella stessa scuola, Loreta aveva anche trovato il fidanzatino, un ragazzo della V F, che adesso non si dà pace, come le amiche della giovane che, nei prossimi giorni, saranno anche sentite dai carabinieri. Per i militari, in ogni caso, il quadro è già abbastanza chiaro e porta a indicare nel gesto disperato la causa della fine della sfortunata ragazza. Anche il magistrato di turno alla Procura di Lecco, giunto sul luogo del ritrovamento del corpo, non ha disposto l’autopsia, avvalorando quindi l’ipotesi della morte per annegamento.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: