venerdì 29 marzo 2019
Il presidente di Pro Vita e organizzatore del congresso di Verona: non siamo «contro»
Toni Brandi, presidente di Pro Vita

Toni Brandi, presidente di Pro Vita

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«Perché tanto odio?». Toni Brandi, imprenditore 67enne, presidente di Pro Vita e organizzatore del congresso di Verona, è sbigottito per lo tsunami di critiche che si è abbattuto sulla kermesse: «Trovo incredibile quello che vedo, da anni lavoro spesso all’estero e mai ho visto tanto astio come in questi giorni per una libera manifestazione associativa. La nostra sede a Roma è stata presa d’assalto, molti relatori intimiditi, io minacciato di morte. Il dissenso è legittimo, ma chi vuole esprimerlo isoli i violenti».

Vi dicono che siete medioevali, che negate i diritti. Cosa risponde? Questo congresso vuole essere un inno alla vita, alla famiglia, ai bambini, in particolare alle donne, che vanno tutelate e sostenute, mai discriminate. E lo Stato deve fare la sua parte fino in fondo.

A chi dice che sarà una manifestazione elettorale della Lega cosa dice? Abbiamo invitato tutti, dal Pd a M5s, da autorità di governo a esponenti dell’opposizione. Hanno aderito quasi solo rappresentanti della Lega e di FdI. Non posso costringere nessuno a partecipare... A Verona c’è spazio per tutti, chiunque poteva iscriversi, sarebbe stato bello un dibattito aperto tra voci anche distanti, invece non hanno voluto aderire al nostro invito.

Sta di fatto che nel programma c’è solo una parte politica, mentre la famiglia dovrebbe unire... Ci hanno accusato di essere 'contro' e invece siamo 'per': la famiglia non è mai in antitesi a qualcuno, o al servizio di una fazione. Non abbiamo l’arroganza di aver ragione, e neppure ci prestiamo a far da megafono a qualcuno. Ci dipingono in modo falso e distorto fomentando così un odio infondato. Che ci sia di mezzo la famiglia, poi, è paradossale. Mi fa soffrire che ci sia chi si sta impegnando per far passare un’occasione propositiva in un raduno contro qualcuno.

Si è parlato di 'congresso sovranista'... Verissimo: la famiglia dev’essere sovrana. In questo senso, sì, è un evento sovranista.

E la partecipazione massiccia da Paesi dell’Est europeo? Si spiega con il lungo inverno imposto da regimi autoritari, dal quale interi popoli sono usciti con la ferma convinzione che è la famiglia ad averli salvati, insieme alla fede cristiana. Mi chiedo se adesso sia giusto che i loro governi liberamente eletti siano dipinti come 'retrogradi' e 'tirannici'...

Altra obiezione: il congresso è ostile ai gay... L’argomento delle persone omosessuali non è in agenda. Nella mia azienda lavorano gay in posizioni di responsabilità. Quanto ai relatori accusati di aver detto cose orrende sui gay, abbiamo dimostrato che è tutto falso.

Il congresso come si finanzia? Donazioni private, tante piccole somme e alcuni grandi donatori, come un ignoto signore che ci ha aiutati con 51mila euro. L’Iof, organizzatore di tutti i congressi, ha reperito la sua parte di fondi, come nelle 12 edizioni precedenti. Mancano ancora 150mila euro, anche perché qualche sponsor si è spaventato per il clima pesante. Fondi pubblici? Nemmeno un euro. Ho preferito metter mano al mio portafoglio. Non sono un mercante...

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