sabato 20 aprile 2013
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"Grazie alla scelta di Napolitano, che ha accettato di essere forzato a un mandato bis, ora possiamo davvero recuperare il cammino maestro". Lo ha affermato Marco Tarquinio. "E in questa situazione - ha spiegato il direttore di Avvenire ai microfoni della Radio Vaticana - sembra l'unica soluzione per uscire dal pantano in cui siamo finiti". La necessità di richiamare in servizio il presidente Napolitano, tuttavia, "la dice lunga sull'insufficienza dell'attuale classe dirigente e sulla maniera in cui è stata condotta questa vicenda dell'elezione del nuovo Capo dello Stato". "Tutte le tossine che hanno avvelenato il percorso post-elettorale per la costituzione del nuovo governo - osserva Tarquinio - sono state trasferite sul piano istituzionale altissimo della massima carica dello Stato". "Mi auguro - confida - che con il sì di Napolitano ora si creino le premesse per un Governo di larghissima intesa che accompagni il Paese sulla strada della risalita economica necessaria"."La crisi del Pd - ha concluso il direttore di Avvenire -, come partito che aspirava a riunire anime politiche diverse, quella della sinistra storica e il cattolicesimo democratico, sta conclamandosi nel momento in cui sono stati spesi, e massacrati politicamente, due nomi di cattolici impegnati in quel partito, Marini e Prodi. Non può non saltare agli occhi. La crisi del Pd, come partito riformatore moderato, è anche effetto dell'incapacità di riconoscere un ruolo ai cattolici dentro al partito".
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