giovedì 13 febbraio 2025
In un istituto salesiano apre “Villaggio Italia”, rete di Its per formare giovani preparati pronti a lavorare nel sistema produttivo nazionale
Una ragazza ieri a "Villaggio Italia"

Una ragazza ieri a "Villaggio Italia" - Ansa

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Cooperazione, formazione, integrazione e internazionalizzazione. Con questi principi è stato inaugurato al Cairo il Villaggio Italia. È il primo passo operativo, dopo la firma del protocollo di intesa dell’Italia con il governo egiziano dello scorso 17 marzo, nell’ambito del Piano Mattei.

«Questo Villaggio – ha spiegato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara – rappresenta la prima fiera educativa italiana all’estero. Abbiamo messo in contatto scuole, Agenzie per il lavoro, 48 Its e 50 imprese. Inoltre, con la riforma del 4+2 stiamo stringendo sempre più i rapporti tra istituzioni scolastiche e aziende. A un anno dalla riforma abbiamo avuto anche un riconoscimento dalle famiglie: le iscrizioni sono triplicate». Per la nuova struttura che ospita vari Its-Istituti tecnologici si è scelto di appoggiarsi all’istituto salesiano in Egitto. «La missione di Don Bosco – ha ricordato don Morcos Helmy, direttore della struttura cairota – è sempre stata quella di formare cittadini e credenti, soprattutto i più bisognosi. Nel 2026 celebreremo i 100 anni della nostra presenza nella capitale egiziana. Siamo l’unica scuola all’estero inclusa nella sperimentazione 4+2: offriamo diplomi in elettrotecnica, meccatronica e informatica riconosciuti anche in Italia. Contiamo circa 70 docenti e un migliaio di studenti. Ogni anno formiamo 140 tecnici con ottima conoscenza dell’italiano». L’Its Academy egiziana si configura come un “Its di rete”, dove far confluire più corsi e altri Its. In base alle previsioni è necessario un budget di almeno 140mila euro per i laboratori e di 300mila euro per corsi di 2mila ore, dove far rientrare anche la formazione di personale in loco. Inoltre, si stima un costo di 10mila euro per una classe di 25 giovani per eventuali stage da concludersi in Italia.

Il Villaggio Italia è stato inaugurato anche per rispondere alla carenza di manodopera qualificata con cui si trovano a fare i conti le imprese italiane, dando alle filiere la possibilità di mantenere la competitività offrendo nel contempo a giovani stranieri l’opportunità di sviluppare le proprie competenze, in futuro anche in Italia. «Il capitale umano deve essere sempre al centro della nostra attenzione – ha sottolineato il presidente di Confindustria Emanuele Orsini –. Questo Villaggio offre un orientamento alle necessità delle persone e delle aziende. Confindustria sta lavorando alla mappatura delle competenze e dei fabbisogni. Purtroppo dobbiamo far fronte alla denatalità e al mismatching. Il disallineamento pesa sulle imprese che intendono assumere. Nei prossimi tre mesi c’è l’intenzione di offrire un contratto d’ingresso a 1,37 milioni di lavoratori: la metà però è di difficile reperimento. L’importante è che il Piano Casa diventi effettivo per accogliere i giovani che formiamo anche all’estero. La formazione è la prima base dell’accoglienza».

Anche le Agenzie per il lavoro si sono attivate per rispondere ai fabbisogni delle aziende e attuare il Piano Mattei. Umana, in collaborazione con Confindustria Alto Adriatico, con il Progetto Ghana, mira a portare in Italia 250 giovani formati nelle Academy attivate sul territorio del Paese africano. I corsi, realizzati presso due istituti di formazione professionale dei salesiani, saranno finanziati con propri fondi Forma.Temp dal partner del progetto, Umana Forma. «Da tempo supportiamo le imprese ad affrontare le difficoltà di reperimento di personale tecnico attraverso programmi che guardano all’estero quale bacino di reclutamento – ha concluso Maria Raffaella Caprioglio, presidente Umana –. Siamo tra i primi in Italia ad aver ultimato un progetto che a settembre ha visto l’assunzione di 15 saldatori ghanesi in aziende italiane e altri ne arriveranno».

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