sabato 18 maggio 2019
La corte europea dei diritti dell'uomo impone al governo italiano il rispetto della dignità dei rom sgomberati. Stasolla: acceso faro dell'antidiscriminazione
Sgombero di Giugliano, la Cedu chiede di fornire un alloggio alle famiglie
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Vengano rispettati i diritti della famiglie rom sgomberate a Giugliano, dando loro una casa. «Con una decisione di importanza fondamentale, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, con sede a Strasburgo, riconoscendo il diritto all'unità familiare e la necessità di adottare misure provvisorie, ha imposto al governo italiano di fornire un alloggio adeguato alle famiglie rom che, dopo lo sgombero forzato avvenuto a Giugliano, nei giorni scorsi, supportati da Associazione 21 luglio e da European Roma Rights Centre, avevano presentato ricorso».

A darne notizia è la stessa Associazione 21 luglio che aveva seguito da vicino lo sgombero forzato - per motivi di salute pubblica - del 5 aprile scorso per circa 450 persone residenti nell'insediamento di via del Vaticale nel Comune di Giugliano disposto dall'Amministrazione, prevedendo solo su carta anche l'accompagnamento dei Servizi sociali comunali nel ricollocamento abitativo. Ma la mattina del 10 maggio 2019 le forze dell'ordine avevano attivato l'allontanamento coatto delle famiglie dall'insediamento di via del Viaticale, pena altrimenti la cancellazione anagrafica e l'allontanamento dei minori. Non avendo altra possibilità, la comunità rom di Giugliano si era divisa tra il territorio del Comune di Villa Literno e quello di Castel Volturno, ricongiungendosi in serata in un'area dismessa nella zona industriale di Giugliano.

«La nuova collocazione si è rivelata da subito totalmente inadeguata - prosegue l'Associazione 21 Luglio - Le 73 famiglie, attualmente accampate in quell'area, non dispongono di riparo alcuno, sono costrette a dormire all'interno delle autovetture o all'aperto, malgrado le difficili condizioni atmosferiche, non hanno elettricità, sono prive di acqua potabile e servizi igienici». In più i 105 minori che frequentavano le scuole dell'obbligo sono stati costretti ad interrompere la frequenza scolastica.

WEB REPORTAGE Tra i rom sgomberati di Giugliano dell'inviato Antonio Maria Mira

«L'arretramento dei diritti delle comunità più marginalizzate, registrato in Italia soprattutto nell'ultimo anno, oggi segna un clamoroso stop», commenta il presidente dell'associazione Carlo Stasolla che dopo il pronunciamento ha interrotto lo sciopero della fame. «Su Giugliano - aggiunge - da oggi l'Europa ha acceso un faro che illumina tutta l'Italia e che tutti abbiamo il dovere di mantenere acceso: il faro dell'antidiscriminazione e degli stessi diritti sanciti dall'articolo 2 e 3 della Costituzione italiana che nessuno, a qualunque titolo, può arrogarsi la presunzione di spegnere».

Questa decisione rompe il lungo ciclo degli sgomberi forzati che da molto tempo tormenta questa comunità, «e più in generale i rom in Italia», aggiunge Jonathan Lee dello European Roma Rights Centre, sottolineando che «la Corte ha confermato che l'Italia non è al di sopra della legge e non può, indiscriminatamente, rendere i rom senzatetto. I membri di questa comunità hanno ottenuto una grande vittoria contro la discriminazione e contro le politiche dell'odio che perpetuano l'esclusione dei rom in Italia».

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