martedì 5 aprile 2011
L'Aula della Camera ha approvato la proposta avanzata dalla maggioranza di sollevare davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato sul processo Ruby, che si apre domani a Milano. La proposta è passata per 12 voti di scarto. Presenti tutti i ministri. I giudici: il processo va avanti.
COMMENTA E CONDIVIDI
L'Aula della Camera ha approvato la proposta avanzata dalla maggioranza di sollevare davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato sul processo Ruby, che si apre domani a Milano. La proposta è passata per 12 voti di scarto. La votazione è avvenuta con il sistema elettronico. I deputati Daniela Melchiorre, Italo Tanoni e Aurelio Misiti, hanno votato insieme alla maggioranza a favore del conflitto di attribuzione.I banchi del governo erano al gran completo: presenti tutti i ministri tranne il presidente del Consiglio. La sua poltrona era occupata dal ministro Michela Vittoria Brambilla, tra i ministri Umberto Bossi e Franco Frattini. I banchi erano talmente che La Russa e Meloni non hanno trovato posto e hanno dovuto accomodarsi ai banchi da deputato.La maggioranza di centodestra sostiene che uno dei due reati contestati al premier, la concussione, sia di natura ministeriale e, pertanto, l'inchiesta dovrebbe ricominciare quasi da zero davanti al Tribunale dei ministri, annullando buona parte degli atti compiuti finora dai pm e dal gup di Milano, che ha rinviato Berlusconi a giudizio immediato. Inoltre, di fronte a un reato di natura ministeriale contestato a uno dei membri del governo, il Parlamento potrebbe negare l'autorizzazione a procedere.La Camera chiede quindi alla Corte costituzionale di avallare questa tesi. L'accusa dice che Berlusconi abbia avuto rapporti sessuali a pagamento con la giovane marocchina Karima el Mahroug, detta Ruby, lo scorso anno, quando era minorenne, e che abbia cercato illegittimamente di ottenerne il rilascio dalla questura di Milano, dove era stata fermata per furto, con l'obiettivo di occultare la sua relazione con la ragazza.La maggioranza alla Camera si è schierata con la tesi che la presunta concussione fosse "ministeriale", perché telefonando in Questura, il premier avrebbe agito nell'esercizio delle sue funzioni di premier; infatti, pensava che la ragazza fosse la nipote dell'ex presidente egiziano Hosni Mubarak -- una tesi considerata ridicola dall'opposizione.Il tribunale di Milano ha detto di non sentirsi vincolato alle tesi della Camera e che il processo andrà avanti.La Corte costituzionale dovrebbe decidere nei prossimi mesi se accogliere il ricorso ed eventualmente poi decidere nel merito entro un anno dalla sollevazione del conflitto.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: