mercoledì 14 maggio 2025
La Cisl aveva raccolto 400mila firme, in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione. Potranno entrare nei cda, previste anche commissioni paritetiche e consultazioni aziendali
L'aula di Palazzo Madama

L'aula di Palazzo Madama

COMMENTA E CONDIVIDI

La proposta di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese è legge, la numero 1573 (divenuta disegno di legge numero 1407 già approvato dalla Camera dei deputati il 26 febbraio) ha ottenuto in via definitiva, stamattina, il via libera del Senato. L'aula di Palazzo Madama ha approvato con 85 sì, 21 no e 28 astenuti. Il voto si è avuto dopo la relazione della senatrice Paola Mancini, di Fratelli d'Italia: la commissione aveva deliberato sul provvedimento articolo per articolo mentre l'Aula è stata chiamata a esprimersi solo con una votazione finale.

Promossa dalla Cisl, con la sottoscrizione di oltre 400mila firme depositate presso la Corte di Cassazione, era andata all’esame delle Commissioni congiunte Lavoro e Finanze della Camera, per poi passare all’esame del Senato. Questa normativa è stata concepita in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione ( «la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende») «nel rispetto dei princìpi e dei vincoli derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea e internazionale, al fine di rafforzare la collaborazione tra i datori di lavoro e i lavoratori, di preservare e incrementare i livelli occupazionali e di valorizzare il lavoro sul piano economico e sociale», recita l’articolo 1.

Una legge «storica», la definisce il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. Un testo «coraggioso», per Maria Stella Gelmini.

Si tratta di una proposta articolata, che prevede la possibilità per i rappresentanti dei lavoratori di partecipare ai consigli di sorveglianza e anche ai consigli di amministrazione e regola la distribuzione ai lavoratori dipendenti «di una quota degli utili di impresa non inferiore al 10% degli utili complessivi, effettuata in esecuzione di contratti collettivi aziendali o territoriali». I premi di produttività e le forme di partecipazione agli utili d’impresa corrisposti a lavoratori dipendenti sono assoggettati all’imposta sostitutiva del 5% per il 2025, con limite superiore elevato a 5mila euro.

Sono anche previsti piani di miglioramento e di innovazione dei prodotti, dei processi produttivi, dei servizi e dell'organizzazione del lavoro. Sono anche regolate delle modalità di partecipazione consultiva dei lavoratori alle decisioni. Viene inoltre costituita una Commissione nazionale permanente per la partecipazione dei lavoratori.

Sono previsti anche piani di azionariato diffuso, e commissioni paritetiche per i piani di miglioramento e innovazione, e piani di formazione continua per i lavoratori che partecipano agli organismi partecipativi.

La normativa si applica anche alle società in forma cooperativa.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI