martedì 12 settembre 2017
L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico: neolaureati poco legati ai bisogni dell'economia. Record di giovani che non studiano né lavorano.
Cerimonia di laurea all'Università Bocconi (Archivio Fotogramma)

Cerimonia di laurea all'Università Bocconi (Archivio Fotogramma)

COMMENTA E CONDIVIDI

In Italia gli adulti laureati sono, in proporzione, meno che negli altri Paesi europei (il 18% di laureati, contro il 37% della media Ocse), con una prevalenza maggiore di laureati in discipline umanistiche: il 30% degli adulti italiani con un'istruzione superiore è laureato in queste discipline, la percentuale più alta tra i Paesi Ocse. L'orientamento dei neolaureati italiani è quindi poco legato ai bisogni emergenti dell`economia: il 39% dei neolaureati di primo livello si è laureato in discipline artistiche/umanistiche, con conseguenze negative per il tasso di occupazione dei laureati, particolarmente tra le donne, più spesso laureate in discipline a basso tasso di occupazione.

È quanto emerge dal rapporto "Education at a Glance 2017 - Uno sguardo sull`educazione" che l'Ocse ha presentato oggi, in tutto il mondo, offrendo risposte, e numeri per illus­trare lo stato dell'­educazione nei Paesi membri dell'organizzazione.

Secondo il dossier, l'Italia resta agli ultimi posti per spesa pubblica nell'istruzione (dati 2014): ha speso per l'istruzione il 4% del suo Pil (-7% sul 2010) contro il 5,2% della media Ocse, ha destinato il 7,1% della spesa delle amministrazioni pubbliche al ciclo dell'istruzione (-9% sul 2010) e ha speso in media 9.300 dollari Usa per studente contro i 10.800 della media Ocse.

In Italia il livello di istruzione della popolazione adulta è più alto nelle regioni del Centro, ma i giovani laureati si concentrano anche nelle regioni più dinamiche del Nord. La Provincia di Trento è la regione con il più alto tasso di istruzione terziaria tra i giovani. Il divario di istruzione tra Centro-Nord e Sud si accentua tra i giovani. Il tasso di istruzione terziaria dei giovani in Veneto è quasi doppio rispetto alla popolazione adulta nel suo insieme.

Nel nostro Paese, inoltre, è ancora molto elevata la percentuale di Neet 18-24enni (giovani non impegnati nello studio, nel lavoro né nella formazione: il 26% contro una media Ocse del 14%, peggio dell'Italia c'è solo la Turchia), soprattutto in Campania, Sicilia e Calabria dove più di 1 giovane su 3 è Neet (rispettivamente il 35%, 38% e 38%).

Per quanto riguarda l`istruzione tecnica e professionale, la maggior parte dei giovani italiani è iscritta a un percorso di studi a indirizzo tecnico-professionale, un comparto che garantisce buoni tassi di occupazione per i giovani.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: